Fisciano: Penta, “Areopago letterario” 7 – 8 settembre ai Giardini Giovanardi

Anna Maria Noia

Una serie di eventi per omaggiare, degnamente, la presenza attiva e illustre della rivista di arti sociali e scienze umane “L’areopago letterario”. Diretto dall’ineffabile vate e cantore della “sua” Fisciano (in particolare, l’amata frazione Lancusi), nonché giornalista e saggista Michele Sessa, il bollettino di alta cultura ha vissuto svariate annate di successo. Letto con attenzione da un pubblico non da iniziati, purtuttavia di una certa educazione e istruzione. Lo si distribuisce, in genere, in occasione della prestigiosa cerimonia di premiazione inerente al concorso di poesia e pittura “L’ecologia. Ambiente e natura” – dedicato e rivolto a giovani o meno giovani artisti amanti del bello e del nostro pianeta. Michele Sessa, nella sua umile e sorniona persona – ironica e vivace – ha profuso (e continua a farlo) impegni ed energia nel condurre “L’areopago”. Che gode di firme importanti e della copertina incentrata su dipinti molto fantasiosi e variopinti. La testata è stata ideata dal pittore e scultore (anch’egli fiscianese) Pietro Lista – tra i più quotati del territorio (non soltanto a Fisciano o nella Valle Irno). E la rivista propone sempre tematiche ed argomentazioni degne di nota e di dissertazione. Veri e propri saggi, da prestigiosi scrittori, letterati, professionisti (presidi – quali, ad esempio, Basilio Fimiani; Liberato e Rubino Luongo – e “addetti ai lavori”, poeti e docenti universitari, grandi personalità come Franco Fiume). Ma – oltre al concorso e ad altre interessanti iniziative collaterali (“ecologiche”), come le varie “giornate ambientali” (escursioni alla volta delle bellezze naturali e culturali in Campania) – il giornale e il suo fondatore/direttore non mancano di organizzare, comprensorialmente e puntualmente, diverse kermesse o manifestazioni. Canore, sociali, umoristiche. Come i numerosi convegni sui più disparati ambiti dello scibile umano (locale, nazionale, internazionale). Come i concerti (ad esempio, tra tantissimi: lo “Stabat mater”). Come altre valide idee e proposte. Ma non divaghiamo oltre. Dopo i vari seminari su insegnamenti e curiosità, brillantemente tenuti da Sessa – supportato da una splendida famiglia (i figli Mimmo, geologo, e Fortuna – avvocato, anche il padre ha compiuto studi in Giurisprudenza e ha innovato la realtà di differentemente abili con la trovata di “Teatro anch’io”, quindici anni or sono; nonché lo spirito della dolce Clelia – 32enne deceduta in un incendio a Fratte di Salerno nel 2002, dottore di ricerca in Glottologia; in più i validissimi nipoti Vincenzo, Clelia e altri – con la moglie Carla Siniscalchi) e da rispettabilissimi relatori (i fratelli docenti Vincenzo e Mario Aversano, geografo l’uno e insigne dantista l’altro; l’amico e dirigente delle Dogane Franco Fiume; i presidi Luongo già citati…) eccoci all’happening che vedrà la luce tra pochissimi giorni. Il sette e otto settembre, infatti (start ore 17.30 del primo giorno, nella suggestiva e lussureggiante location dei giardini Giovanardi a Penta – con la presenza del plurisecolare cedro del Libano, la seconda specie campana di tale pianta) partirà l’omaggio alla rivista e alla Città (Comune) di Fisciano che comprenderà (primo appuntamento) il gran concerto a cura della grande orchestra giovanile “La Paganini”. Fondata dal maestro Pietro Sellitto e diretta dal maestro Luca Gaeta. A presentare, il duo “inedito” Rosalba Canfora e Renato Rescigno. Previsto un indirizzo di saluto da parte del primo cittadino Vincenzo Sessa. Dopo i convenevoli istituzionali, si entra nel vivo della manifestazione. Nel corso dell’evento, saranno eseguiti brani e arie lirici. Prima parte: omaggio a Vivaldi. Dapprima “L’estro armonico”, con il concerto opera 3 numero 8 a due violini. Solisti: Mauro Tamburo e Matteo Conforti. Seguirà il Concerto in Do minore, per violoncello, archi e cembalo. Solista, Emanuele Esposito – al violoncello. Infine, il Concerto per archi in Re maggiore RV 121. Per la seconda parte del concerto: un tripudio di musiche dai film. Verranno musicate celebri colonne sonore oppure tematiche tratte da pellicole cinematografiche. Tra di esse, le melodie (immortali) di Morricone, Piovani e Rota. Per la terza sezione o categoria, non poteva mancare l’omaggio a Napoli. Sarà riproposto il repertorio più noto e apprezzato del vastissimo campo delle melodie partenopee. Con un parterre (de roi) di eccezione: presenzieranno – difatti – ad interpretare il tutto, il tenore Achille Del Giudice e i soprani Michela Rago, Ilaria Siciliano e Sofia Trapani. Ma non finisce qui, in quanto l’otto settembre (vi ricorre la presunta natività di Maria, ma si sa che Ella nacque il 5 agosto), alle 18 e sempre in quel di Penta si parlerà del culto virginiano. Il sindaco Sessa terrà una breve prolusione; subito dopo, interverranno i seguenti esperti/relatori: S.E. Riccardo Luca Guariglia – abate del monastero di Montevergine (sul Partenio, fondato da S. Guglielmo da Vercelli). Interverrà sul tema: “Il culto virginiano e la chiesa del priorato di Montevergine a Penta”. In seguito, ecco la lectio di Pier Francesco Fiore – architetto a capo del Dipartimento di Ingegneria Civile (Recupero) all’Università degli Studi di Salerno. Dunque si parlerà de “Il palazzo Giovanardi a Penta”. Seguirà il sicuramente avvincente discorso della docente Enrica De Falco, direttamente dal Dipartimento di Farmacia al campus di Fisciano. “Le erbe officinali dalla tradizione agli usi e alle potenzialità di oggi” – questo il tema su cui si incentrerà l’intervento. Ricordiamo che furono proprio i frati e/o i monaci ed anacoreti a occuparsi della coltivazione di essenze erboristiche officinali o medicamentose, per la salute di corpo e spirito. Il loro laboratorio si chiamava “il giardino dei Semplici”. I semplici erano appunto i frati oppure le loro erbe, così denominate in quanto gli ingredienti per cataplasmi o decotti si ritrovavano comunemente in natura. E ricordiamo, per quanto concerne il culto virginiano, che ogni 2 febbraio si ritrovano dinanzi alla Madonna (quadro) di Montevergine i cosiddetti “effemminati” o “femminielli”. Che cercano ogni volta protezione sotto l’effigie di “Mamma Schiavona”. Ed ancora adesso si attua la tanto famosa “Juta a Montevergine”, presso la cittadina irpina di Ospedaletto d’Alpinolo. Si parlerà anche di liquori benedettini – la regola del Partenio (che, manco a farlo apposta, significa “vergine”). Il simposio… “teorico” si concluderà in maniera molto pratica, con una opportuna visita guidata alla monumentale chiesa del Priorato – a cura del professore Nino Negri. A coordinare e condurre, soprattutto in questo secondo rendez-vous  – Michele Sessa. Nei mercatini, intorno ai giardinetti, si potranno trovare liquori e pubblicazioni (come quella di Fiore). A chiudere – in bellezza – le manifestazioni, la due giorni, verranno proiettati due cortometraggi – realizzati da alunni e insegnanti degli istituti comprensivi fiscianesi “Don Alfonso De Caro” (frazione Lancusi) e “Rubino Nicodemi” di Fisciano. Che hanno preso parte al concorso “School movie”.