Pietrelcina: bagno di fedeli per l’arrivederci di Fra Enzo Gaudio

Michele Gagliarde

Una chiesa gremita di fedeli, un altare pieno di giovani, un’atmosfera  quasi surreale,  sovraccarica di emozione,  in un denso silenzio rotto soltanto dalla voce del sacerdote e dall’applauso scrosciante dell’assemblea: questa la scena che si poneva davanti agli occhi di chi,  domenica scorsa alle ore 18,  ha assistito alla Messa di Ringraziamento presieduta da Fra Enzo Gaudio nella Chiesa Parrocchiale “Santa Maria degli Angeli”  allo scopo di salutare la comunità di Pietrelcina e rendere grazie  al Signore per il servizio svolto in questi cinque anni nella terra natale del Santo delle Stimmate. Chiamato in età adulta ad essere sacerdote cappuccino dallo stesso San Pio apparsogli in sogno, Padre Enzo ha avuto modo, in questi 5 anni di permanenza sul suolo pietrelcinese, di farsi conoscere e apprezzare per la sua guida spirituale e  il suo fervore francescano di testimone di Cristo in mezzo alle gente, per la sua  completa disponibilità all’ascolto  sperimentata sia dai compaesani del frate stimmatizzato che dalle folle di pellegrini che sono accorsi in questi anni a Pietrelcina, per il suo spirito di aggregazione che ha rivitalizzato e  fondato tante realtà laicali impegnate nella promozione dei valori cristiani attraverso il carisma trascinante di San Pio. Viceparroco uscente con importanti incarichi di responsabilità dentro e fuori la comunità cappuccina locale, essendo stato anche  economo e  assistente locale dell’Azione Cattolica e della Gioventù Francescana, l’obbedienza cappuccina lo ha ora destinato al convento di Gesualdo dove anche San Pio ha soggiornato per un periodo di tempo e  dove avrà il compito di essere parroco nella Chiesa dei Santi Nicola e Antonino, continuando comunque a svolgere a livello regionale le mansioni già assegnategli in precedenza di Assistente della Famiglia Francescana laicale della Campania (OFS-GiFra-Araldini) e di Coordinatore  dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio. Nella sua ultima omelia da viceparroco in terra pietrelcinese, Fra Enzo ha esordito ringraziando tutte le persone presenti per l’affetto e l’amicizia dimostrati negli anni, ma soprattutto «perché siamo davanti a Gesù e dobbiamo lasciarci trasfigurare dalla sua presenza. La bellezza dell’Eucarestia è proprio questa: porgere a tutti voi i raggi benefici di questo Amore che si dona e che arriva dappertutto in tutti senza fare differenze, lo stesso Amore  che ha appassionato il giovane San Pio». Rifacendosi poi al Vangelo proclamato poco prima, Padre Enzo ha incalzato l’assemblea dicendo: «Provate a immaginare Gesù che si materializza qui e fa ad ognuno di noi questa domanda: “Io chi sono per te?” Abbiamo certamente tutti difficoltà a rispondere perché il quesito è davvero molto impegnativo. Spesso facciamo fatica a fare silenzio dentro di noi, a cogliere in quell’assenza di segnali che bombardano la nostra vita i battiti del nostro cuore che deve essere solo di Dio.  Molti di voi sapranno che  in questa chiesa  è avvenuto il fenomeno della ‘fusione dei cuori’. Padre Pio aveva appena terminato la celebrazione ed era seduto nei banchi a fare meditazione. A un certo punto  fu  rapito nei sensi: gli sembrò che il Suo cuore si staccasse dal petto e si fondesse col cuore di Gesù. Affermò infatti in quell’occasione a Padre Agostino: “Non erano più due i cuori che battevano, ma uno solo.” E’ questo quello che dobbiamo prendere come eredità dal nostro Santo di Pietrelcina: l’amore per Gesù Cristo, per la Chiesa, per l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Questo sentimento non cambierà nemmeno quando Lo perseguiteranno, ma  resterà al suo posto obbedendo ai superiori. Questo è l’amore di cui parla il Vangelo oggi in quella risposta di Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!”  A Pietro come a noi  Gesù dona le chiavi del regno dei cieli.  E sapete qual è la password di questa chiave?  E’ il perdono! Solo  il perdono ci fa capire da quale Amore siamo stati generati, un’Amore che è abnegazione, annullamento, svuotamento e  che trova la sua massima espressione nella Potenza della Croce quando Gesù afferma: “Padre, perdona loro perché non sanno quello fanno”». Padre Enzo si è poi lasciato andare ai ricordi, non nascondendo l’imbarazzo provato la prima volta che disse Messa a Pietrelcina sull’altare che ha accolto la PrimaCelebrazioneLiturgica del Santo stimmatizzato: «Pensando a Padre Pio e al Suo amore per la Celebrazione Eucaristica, mi sentivo davvero indegno. Ho detto allora al Signore: “Guarda in che mani sporche sei andato a finire!”, ma Lui è come se mi avesse risposto “In queste mani voglio stare!” Gesù ci sorprende sempre perché non guarda la nostra condotta ma il nostro cuore.  Oggi invece avverto una gioia e una grande emozione, anche perché in questa chiesa abbiamo accolto il corpo di Padre Pio tornato nella Sua Pietrelcina a cento anni esatti dalla Sua partenza. Allora davvero forse l’emozione nel salutarvi è proprio questa: pensare al nostro Padre Pio che è venuto ad incontrarci, perché i santi hanno una logica totalmente diversa dalla nostra: invece di inginocchiarci noi di fronte alla loro grandezza, sono loro che si inginocchano davanti a noi per venire incontro alla nostra bassezza».  Fra Enzo ha infine concluso rivolgendosi alla comunità pietrelcinese: «Ho imparato tante cose da voi e vi ringrazio perché mi avete aiutato a crescere nel mio ministero sacerdotale. Ora vorrei che voi pregaste per me perché mi attende una nuova missione. Da viceparroco andrò a fare il parroco: sarà una missione a 360 gradi e già immagino quanti danni farò! Molte volte chiedo a Gesù di farmi vedere come ha le braccia e  Lui le ha sempre spalancate perché questo è il Suo compito come il compito di ogni sacerdote: essere in mezzo alla gente  non come coloro che giudicano, ma come coloro che allargano le braccia accogliendo tutti.  Che il Signore possa premiare il nostro cammino insieme illuminandolo e  rigenerandoci nel suo Amore.» Al termine della Celebrazione, toccanti e davvero sentiti  sono stati i ringraziamenti da parte del Gruppo Liturgico “San Pio da Pietrelcina” nato da un’idea  dello stesso fra Enzo, dell’Azione Cattolica e della comunità pietrelcinese tutta.  Prima di sciogliere l’assemblea,  Padre Enzo ha rivolto un pensiero di ringraziamento  verso la fraternità cappuccina e l’amministrazione comunale, presentando allo stesso tempo alla comunità il giovane diacono fra Daniele Moffa, al momento collaboratore parrocchiale, ma che quando sarà sacerdote  lo sostituirà in molte delle sue precedenti mansioni. Già proteso verso la nuova realtà che il Signore gli ha affidato, fra Enzo ha detto così il suo arrivederci alla terra di Padre Pio: un saluto che non vuole confinare nell’angolo dei ricordi il percorso fatto sin qui  ma che già profuma dei fiori di grazia che  continueranno a sbocciare dai tanti semi di bene sparsi lungo la strada.Foto di Silvana Paoletti