Salerno: alcuni momenti rievocativi del docente Giannicola Bonadies

Lungo l’itinerario del mio ciclo di studi di ingegneria ho incontrato un docente cilentano, insegnante di estesa levatura intellettuale ed altrettanto elevate doti divulgative e di signorilità:  mi riferisco al Professore Giannicola Bonadies, deceduto alcuni anni or sono,fu Presidente della Commissione Urbanistica del comune di Salerno e assessore del comune di Sessa Cilento;alla Sua memoria,nell’agosto del 2012, in San Mango Cilento venne officiata,con la presenza del Vice-Sindaco di Salerno,Eva Avossa,la cerimonia di intitolazione del Campo sportivo della località cilentana. In quella occasione, l’allora sindaco di Salerno,De Luca,espresse piena aderenza e un sentimento di compiacenza per la legittima scelta,evidenziando le virtuose prerogative di un ottimo insegnante, di una persona perbene che ha sempre mantenuto i legami con la terra d’origine ed ha saputo in ogni sua attività infondere entusiasmo, professionalità, amore per la gente, capacità di risolvere i problemi”. Ecco, in relazione all’aspetto della eccellenza di qualità manifestata durante la docenza, posso testimoniarla e rimarcarla in quanto ero suo allievo allorquando coadiuvò il titolare del corso  di Fisica 1, nello svolgimento di esercitazioni inerenti alla disciplina  e durante le prove d’esame: sostenni la prova di Fisica 1 presso la facoltà di ingegneria di Salerno, all’incirca 41 anni fa, fui esaminato anche dal Prof. Bonadies, era componente di commissione. Ci reincontrammo l’anno successivo a quel lontano 1976, nel luglio 1977, in occasione del matrimonio di una coppia di amici verso i quali io e il Prof. Giannicola eravamo legati da vincolo di significativa, affettuosa conoscenza e il docente funse da testimone durante la cerimonia delle loro nozze; me lo presentarono, nacque subito un bel ‘feeling’, una sintonia  correlata a comunanza di interessi e ad una consorteria in àmbito di amori letterari: ricordo che prediligeva la lirica moderna,la triade di poeti ermetici Montale,Quasimodo,Ungaretti e, relativamente a quest’ultimo,simpaticamente e scherzosamente,concordavamo sul fatto del suo non eccessivo sforzarsi nello scrivere poesie! Conversammo intorno alla sua attività coinvolgente teoria ed esperienze di laboratorio di Fisica,integrate dall’accertamento del grado di preparazione palesato dagli studenti. Conseguita la laurea in Fisica nucleare, insegnò  al Liceo Scientifico di Salerno. E’ ben nota la severità che caratterizza la Fisica, disciplina ardua, assai ostica; mi disse che, per assurdo, si potrebbe anche tentare di studiarla senza l’ausilio della matematica, però occorrerebbero secoli per illustrare e definire un semplice concetto:la formula matematica sintetizza, in un lampo, milioni di parole … Dunque,nella mia cerchia di amicizie, vi  sono alcune amiche che furono sue allieve durante gli anni del Liceo;mi hanno evidenziato quanto la  materia venisse ‘addolcita’ dalla ampia disponibilità del docente Bonadies: allorquando gli si richiedevano aggiuntive ‘dritte illuminanti’,non esitava a fornirle, con luminosa linearità unita al necessario rigore fisico-matematico. La Fisica studia la natura utilizzando specifici linguaggi e metodologie matematiche: sosteneva il Prof. Bonadies che il desiderio ‘ulisseo’ di conoscenza indusse Galilei, padre della Dottrina scientifica, alla costruzione di strumenti e, soprattutto, a rivoluzionarie elaborazioni, in effetti Galilei era un ‘praticone’ con la sensibilità di un intellettuale. Ci teneva ad evidenziare che lo studio di tutte le branche scientifiche risulterebbe insensato se non venisse, simultaneamente,integrato da esperienze di laboratorio;inoltre il linguaggio scientifico ha una sua natura intrinseca elevata, dunque il docente, affermava, deve saper trasmettere, utilizzando una esposizione di limpida fluidità, comprensibile, che non sia guastata da inutili preziosità accademiche o stilistiche. Concludo con alcune rievocazioni di  miei cari amici: Camillo Amodio, consigliere comunale di Salerno durante la consiliatura 2006-2011,lungo il cui corso,il Prof. Bonadies diresse la Commissione Urbanistica; indi, l’ing. Ugo Galluccio e la professoressa Mena Caruso. Mi hanno narrato di una persona assai perbene, del suo nucleo familiare composto,collettivamente, da 10 fratelli; del tenace impegno profuso in politica unito all’avere salde e profonde convinzioni; e poi del suo trasporto verso lo sport calcistico,della sua comunicatività,carattere comunicativo rientrante tra i miei piacevoli, guizzanti ricordi:lo riscontrai,sensibilmente,sia pure nel brevissimo arco di frequentazione d’un balenante percorso avente,per estremità,la disciplina scientifica e il matrimonio.
Giuffrida Farina