Le “umanità cancellate”

Giuseppe Lembo
Purtroppo, non sono il solo e tanto meno l’unico a riflettere su queste verità scomode, da cui dipende tra l’altro, il futuro del mondo. Quel futuro che deve avere alla sua base le “umanità condivise”, ma sempre più spesso, trasformate in “umanità cancellate”. Chi, con la triste consapevolezza di un mondo senza futuro, chiede a viva voce di fermare il mondo e di volere scendere di fatto non fa assolutamente niente di utile per cambiare il futuro del mondo. È, così facendo, un fantasma senza futuro; un fantasma senz’anima che si nega al futuro. Ad un futuro, purtroppo, negato dal fare umano; ad un futuro, purtroppo, ancora una volta protagonista di negatività umane con l’uomo bravo a costruirsi i mali, tanti suoi mali, senza sapere che fare per risolverli. Come da più tempo e sempre più, in questo nostro tempo, c’è una diffusa umana rassegnazione del “non c’è niente da fare” per salvare questo nostro mondo ammalato di uomo, dove il protagonismo dei potenti senz’anima è pronto a fare male, facendosi male, scatenando quel male oscuro da fine del mondo; tanto, per una fine annunciata, con l’uomo contro l’uomo e contro la natura che, purtroppo, gravemente ammalata di uomo, sta tristemente morendo di uomo. Il saggio e giusto “voglio scendere” è un triste allarme di chi si sente sempre più vicino al tragico momento delle “umanità cancellate”. Al futuro dell’uomo che sarà ancora possibile e bello da vivere, se saremo saggi e sapremo vivere saggiamente, nel reciproco rispetto umano degli uni per gli altri della Terra, della nostra Amica Madre Terra che, oggi soffre e non poco di UOMO, egoisticamente e senza senso, impegnato ad essere costruttore del “negativo del mondo”. Nel tempo in cui viviamo, oltre alle tante disumane devianze, abbiamo raggiunto il più alto sviluppo mentale dello spazio e del tempo umano. Questo, tutto questo, grazie alla Scienza. Ad un mondo della Scienza che, come diceva Churchill, deve essere saggiamente considerata per quello che è; tanto, secondo il principio di Churchill dettato al mondo nel 1958, di “Abbiamo bisogno di scienziati nel mondo, non di un mondo di scienziati”. È necessario che il percorso del sapere della Scienza sia per l’UOMO e non contro l’UOMO. In tale direzione l’UOMO deve agire positivamente ed in tutto il suo fare, deve mettere al primo posto, il bene del mondo, pensando prima di tutto, di liberare il mondo dal feroce mostro della FAME. È questo un obiettivo tutto da raggiungere. Un obiettivo primario per l’umanità, per il quale ed a fondo si deve, saggiamente adoperare la Scienza, con grande intelligenza scientifica, tale da contagiare di sé anche il mondo dei poteri, che non sempre sanno correttamente costruirsi con saggezza un MONDO DI PACE, universalmente inteso e con al centro l’UOMO della Terra, nel suo ruolo naturale di costruttore di PACE. Parlando di umanità della Terra violentate e cancellate, non si può non pensare all’Africa ed a quel pezzo d’Africa che si chiama Congo, dove succede, nella più generale indifferenza del resto del mondo, veramente di tutto e di più. È nel Congo, parte sofferente della nostra Terra che, ancora esistono le schiave, tante schiave rapite, violentate e costrette a combattere nel disumano ruolo di bambine-soldato. Tanto, in scenari tristi di una delle guerre più disumane e feroci del mondo; di un mondo che, così facendo, è del tutto impossibile poter chiamare “mondo umanamente civile”. In Congo le tante ragazze-soldato, nella loro disumana e disperata condizione di ultime, manifestano la loro soddisfazione per una sopravvivenza nella foresta con le milizie, “dove, dichiarano in tante, almeno posso cibarmi ogni giorno; dove c’è chi mi dà aiuto e trovo la solidarietà del gruppo”. È quello del Congo un territorio senz’anima, con grande sofferenza per chi, soprattutto le giovani donne, trasformate in “bambine-soldato” hanno dovuto e continuano a subire la triste e disumana esperienza di bambole da gioco, oggetti di piaceri di uomini-soldati, interessati unicamente a fare sesso anche violento ed a renderle combattenti, con tante storie tristi, espressioni sofferte di una veramente drammatica condizione umana; di un condizione umana assolutamente indifferente al mondo che, pur sapendo e vedendo, finge di non sapere e di non vedere, assumendo atteggiamenti disumanamente complici di un mondo che non vuole essere disturbato da fatti umani che diventano disumani. Tanto, con la complicità di una grave violenza e di una corruzione endemica di chi governa i territori ed usa anche i minori come soldati. Come soldati, nella difesa dei villaggi, senza differenza alcuna tra bambini e bambine costrette a vivere, rivolte e conflitti che producono disperazione, sofferenza e … morte, una santa liberazione da un inferno in Terra che spinge tanti a maledire il giorno in cui si è venuti al mondo solo per soffrire.