Salerno: BeataGioventù, Parrocchia S.Domenico in festa per beato Frassati

“Beata Gioventù è il tema dell’evento che si compone di tre giorni di festa in onore del beato Pier Giorgio Frassati (1901-1925), la cui memoria liturgica ricorre il prossimo 4 luglio. Tale iniziativa è organizzata e promossa dalla Brigata Frassati, un gruppo di giovani cattolici che si ispira alla figura del beato torinese e che si riunisce nei locali della Parrocchia di S. Domenico in Largo S. Tommaso d’Aquino a Salerno. In apertura dell’evento è prevista per domenica 2 luglio con partenza alle ore 8 una piacevole camminata tra mari e monti sulle tracce di Pier Giorgio nella valle delle Ferriere ad Amalfi per lodare il Creatore tra le meraviglie naturali della creazione. Cuore della festa sarà naturalmente la Santa Messa in onore del beato Frassati animata dai giovani della Brigata, in programma martedì 4 alle ore 20 presso la Parrocchia di San Domenico. A seguire si terrà un momento di festa e condivisione in cui sarà possibile degustare un ottimo piatto di pasta presso la ‘Maccheroneria Frassati’ allestita nell’Atrio del Museo Diocesano in Largo Plebiscito a Salerno. Tale idea prende le mosse da quanto il giovane beato esclamò in relazione alle proprie amicizie: bisogna essere ‘pochi ma buoni, come i maccheroni’. Nel corso della serata sarà inoltre possibile conoscere meglio, attraverso la visita di stands, i sentieri della fede di Pier Giorgio. L’appuntamento con le risate è invece in programma mercoledì 5 alle ore 20:30, allorquando la Compagnia dei Rilassati porterà in scena presso l’Atrio del Museo Diocesano in Largo Plebiscito la divertente commedia di Eduardo De Filippo “Ditegli sempre di sì per la regia di Gianpio Benincasa.  Chi è Pier Giorgio Frassati? È un ragazzo, un giovane come tanti altri.  È iscritto all’università, ama le uscite in mon­tagna, le serate con gli amici e cantare, anche se è proprio stonato. Si innamora, un po’ come succede a tutti. È un giovane capace di senti­re la voce di Gesù dirgli forte e chiaro “Vieni e seguimi”. Lui, figlio dell’Ambasciatore d’Italia a Berlino nonché fondatore della “Stampa” di Torino, non ci ha pensato due volte a rispondere alla chiamata. Amante della vita, Pier Giorgio testi­monierà sempre un modo pieno di gustare l’esi­stenza, affermando che è necessario “vivere…e non vivacchiare!”, e cioè scegliere una vita vera e profonda, quella in Cristo. “Pier Giorgio, sei diventato bigotto?” “No, sono ri­masto cristiano”. Cosi, con quel pizzico di ironia che lo caratterizzava, Pier Giorgio rispose a un amico che lo prendeva in giro perché lo vedeva girare con un rosario in mano. San Giovanni Paolo II durante l’omelia del 20 Maggio 1990, giorno della beatificazione di Pier Giorgio, dice di lui: “Egli proclama, con il suo esempio, che è “beata” la vita condotta nello Spirito di Cristo, Spirito delle Beatitudini, e che soltanto colui che diventa “uomo delle Beati­tudini” riesce a comunicare ai fratelli l’amore e la pace. Ripete che vale veramente la pena sa­crificare tutto per servire il Signore. Testimonia che la santità è possibile per tutti e che solo la rivoluzione della carità può accendere nel cuore degli uomini la speranza di un futuro migliore”.