Salerno: Antonio Fontana, sublime scultore del vetro e del cristallo

 Allorquando la signora Filomena, alcuni anni or sono, accolse nella sua abitazione me e l’amico Elio (nipote dell’artista) , rivolgendosi al parente fu pervasa dalla sensazione di osservare una figura che aveva conosciuto, ma in un tempo difficilmente focalizzabile; gli disse: << Elio, il tuo amico lo ricordo…ma dove l’ho visto?>>.  <<Signora, nel laboratorio di Antonio, una quarantina di anni fa, ogni tanto andavo a trovarlo>>; seduto sulla poltrona, il novantenne Antonio, che amava ascoltare musiche di Beethoven e Verdi, ci accolse calorosamente, le ferite del tempo non avevano intaccato la sua eleganza e signorilità. Sto parlando del maestro Antonio Fontana, estroso artista del vetro e del cristallo, pittore ed autore di medaglie di rilevante livello qualitativo. Il padre Giovanni era un raffinato falegname; il fratello Giannino dipingeva, rimase vittima in giovane  età  di una terribile malattia. Antonio,da ragazzino si recava spesso nel laboratorio del maestro Avallone: << Lì ho imparato a mescolare i colori, è stata l’esperienza più importante della mia vita>>. Poi, il suo legame con la materia della sua arte:<<Il cristallo che plasmavo non era un freddo materiale, io lo trattavo come fosse una magica creatura >>. Mi disse che alcuni anni fa Matilde Romito organizzò una rassegna, dedicata alle pittrici salernitane degli anni ’30 del Novecento, e lui presenziò in qualità di illustre ospite. Conversammo intorno al piacevole dispendio di energie caratterizzante la fase successiva al balenare della creatività, quella della realizzazione; quindi ritornammo,con le deliziose ali del pensiero e del ricordo,al periodo del ‘caro tempo giovanil’, al valore della esperienza. Ricordava abbastanza bene un significativo momento per lui,la ventesima edizione di ‘Verso il Duemila’; fu,  quella,una ricorrenza particolarmente impegnativa, in virtù della valenza della manifestazione: il direttore della rivista e dell’omonimo Premio, Arnaldo Di Matteo, sotto la cui abituale ègida veniva organizzato l’evento, gli diede incarico della creazione di una medaglia che celebrasse l’avvenimento. Nel settembre del 1980 mi regalò la bozza della stupenda decorazione (è riprodotta nella quarta immagine) che stava realizzando in occasione appunto del ventennale. Rievocammo il periodo durante il quale mi dirigevo presso il suo laboratorio/bottega in Torrione di Salerno assieme alla mia amorosa donzella Anna; illustrava le sue “incisioni su cristallo” spiegandoci la tecnica: i lavori li ricavava  incidendo lastre dello spessore variabile dai  20 mm a 30 mm, in guisa che da quelle ‘fenditure’ risultassero veri e propri Bassorilievi; poi, le “Grafiche in cristallo”: realizzava le incisioni eliminando gli strati superficiali della materia utilizzando sabbiatura, in maniera che il solo “tratto disegno” risultasse compiutamente realizzato nella sua integrità, senza dunque ulteriori apporti o correzioni. L’Arte pittorica del Nostro si librava in volo con radiose tele cariche di colori suscitanti emozioni profonde, sentimenti forti. Si cimentava inoltre in realizzazioni scultorie di singolare originalità; ricordo i suoi “intarsi su legno”: creava, armonizzandole con adeguati accostamenti, splendide sfumature  di colore, ponendo a contatto diversi pezzetti di legno; era inoltre restauratore di mobili d’epoca … Restavamo incantati, davvero rapiti da quell’Arte sublime, le immagini proposte ne sono luminosa testimonianza: sculture in cristallo di rocca rosa ed elaborati scultorei in vetro ed in quarzo, i temi ed i soggetti erano svariati, coinvolgenti  sacralità e mondano; spazianti  dunque da immagini del Redentore      a rappresentazioni di vita quotidiana,di fanciulle,di paesaggi…E’ scomparso nel marzo del 2016,  all’età di 91 anni,questo mio affettuoso pensiero ha inteso ricordare una persona di grande spessore artistico ed equivalente misura di semplicità.

Giuffrida Farina