In Chiesa, look decoroso!

Rita Occidente Lupo

Svoltato il mezzo secolo dal Concilio Vaticano II: la Chiesa in un confronto inter-religioso, recuperando i separatisti, tenuti a latere di una colpa di massa. Maggiore spazio ai laici, partecipazione alla liturgia anche grazie alla musicalità, alcuni punti per far sì che la Gerarchia s’aprisse ai nuovi tempi, rimanendo ferma alla sua istituzione. Ed ai suoi precetti, che grazie ad una lettura maggiormente consapevole della Parola di Dio, non restavano più appannaggio del solo precetto festivo. Le donne,  nel Concilio presenza sparuta e dietro le quinte, all’indomani dei lavori, ebbero uno spaccato da parte integrante di quel laicato troppo distante dall’ ingessato clero latinista. Non solo perchè l’antico idioma veniva sostituito dalla lingua nazionale, sì da permettere maggiore coinvolgimento dell’assemblea nella celebrazione eucaristica, ma anche perchè diventava la fede, sempre più un messaggio salvifico universale! Di qui i vari ministeri, oggi linfa della vita ecclesiale, anche per il gentil sesso, nel ruolo di ministre straordinarie dell’Eucarestia, al di là se laiche o consacrate.  Papa Francesco, nel suo viaggio in Brasile, ha elogiato le donne sotto il profilo umano, riconoscendone quasi la superiorità, in termini intellettivi, rispetto agli uomini. Riconoscendone un ruolo importante nella Chiesa. Se un tempo, stimate “angeli” e vestali del focolare domestico oggi, al di là di quote rosa, scalpitanti costanti diritti, col rischio di mortificare, anzichè elevare, la propria umanità. Allorquando, protese all’ornamento esteriore, più che a quello interiore. Il che si verifica sempre più insistentemente anche nei luoghi di culto, con l’avanzare della bella stagione: molte, generosamente denudano il proprio corpo, senza alcun rispetto per il tempio santo, nel quale s’accingono anche a ricevere Sacramenti. Non per alzare l’indice, contro quelle mode indecenti, di cui diversi Santi, anche del nostro tempo, come San Pio da Pietrelcina, insisterono più volte, ma occorrerebbe obiettivamente nutrire un sano buonsenso, nel comprendere e nell’adeguarsi anche nell’esteriorità. Ed invece capita che sempre più spesso, in nome del “fa caldo”, bisogni assistere ad una passerella da spiaggia, più che ad una assemblea orante! Una volta, la parola pudore, connotava non solo le madonne medievali! Una volta, la donna, appariva pudica e dimessa dal tratto fisico, distogliendo sguardi insistenti e bloccando avances anche fantasiose.  “Una volta – lamenta qualche devoto, che scuote il capo durante la partecipazione sacramentale, dinanzi ad abiti scollati e short strizzapelle- non s’entrava in chiesa in modo sconcio!”  “Roba d’altri tempi” biascica qualche altro che scuote il capo compiaciuto, dinanzi ad un’attempata signora, che piamente estrae il velo dalla borsetta, per coprirsi il capo prima di ricevere l’Eucarestia. Dal Vaticano II, anche accostarsi ai Sacramenti, non più coperti e dimessi. Il clou in occasione di momenti sacramentali, Battesimi, Cresime, Matrimoni: un vero e proprio show d’abiti succinti e velati e di vesti sfarzose, in barba alla modestia. A partire da bambine-spose, infiocchettate di tulle e veli, più che di misticismo per il primo giorno dell’incontro eucaristico! Da adolescenti sgambettanti, made discoteca, più che guerriere di Confermazione. Da spose coreografiche, in mille pose pre nozze, per book fotografici, più che convinte dell’indissolubilità sacramentale del Sì…tra parenti ed amici, lusingata vanità griffata, oggetto del Giorno speciale!!!!