Salerno: violenta lite tra detenuti alta sicurezza alla Casa Circondariale

Grave atto di violenza questa mattina nella Casa Circondariale di Salerno, dove gruppi contrapposti di detenuti campani “ad Alta Sicurezza” hanno dato vita ad una violenta rissa. A darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria. “Questa mattina c’è stata una violenta rissa tra alcuni detenuti campani ristretti in regime di Alta Sicurezza che si sono fronteggiati con calci, pugni e lancio di oggetti”, spiega il Segretario Nazionale SAPPE della Campania Emilio FATTORELLO. Forse il pretesto del furioso pestaggio tra i detenuti è tra i più futili, ossia l’incapacità di convivere – seppur tra le sbarre – con persone diverse. O forse le ragioni sono da ricercare in screzi di vita penitenziaria o in sgarbi avvenuti fuori dal carcere. Fatto sta che stamane se le sono date di santa ragione. E se non fosse stato per il tempestivo interno dei poliziotti penitenziari le conseguenze della rissa potevano essere peggiori.  I Baschi Azzurri della Polizia Penitenziaria di Salerno sono stati dunque bravi a evitare gravi conseguenze. A loro va l’apprezzamento e la solidarietà del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, il SAPPE”. “Anche oggi, nel carcere dove secondo alcuni tutto va bene e tutto è tranquillo, è successo un grave episodio, che dovrebbe seriamente preoccupare,”, aggiunge polemico Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. “Peggiori conseguenze sono state sventate dal tempestivo intervento degli altri poliziotti penitenziari. Salerno è sempre al centro di violenze ma la Direzione e l’Amministrazione Penitenziaria regionale della Campania continua a non fare nulla per sanare e porre rimedio a queste gravi criticità, se non cercare di sminuire goffamente la gravità di questi episodi”.  Capece mette sotto accusa la situazione penitenziaria campana“La rissa nel carcere di Salerno conferma che tenere i detenuti a non far nulla, anche nei momenti previsti di socialità, può essere grave e pericoloso. Ma deve fare seriamente riflettere anche sulle pericolose condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari, che ogni giorno di più rischiano la propria vita nelle incendiarie celle delle carceri italiane. Le carceri sono più sicure assumendo gli Agenti di Polizia Penitenziaria che mancano, finanziando e potenziando i livelli di sicurezza delle carceri. Altro che la vigilanza dinamica, che vorrebbe meno ore i detenuti in cella senza però fare alcunchè. Le idee e i progetti dell’Amministrazione Penitenziaria, in questa direzione, si confermano ogni giorno di più fallimentari e sbagliati. La tensione resta alta nelle carceri: altro che dichiarazioni tranquillizzanti, altro che situazione tornata alla normalità. E’ sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nelle carceri italiane, per adulti e minori”.