L’ insonnia parte dalla cena

di Rita Occidente Lupo

Insonnia e difficoltà digestive creano stress in tanti che, al  termine di un’intensa giornata, decidono di rifocillarsi tra le spire di Morfeo. Ma purtroppo si agitano inutilmente, anche tra confortevoli lenzuola, nel disperato tentativo di poter abbassare le palpebre, vinti dal sonno. Rimedi antichi, da tisane della nonna, ad areazione sufficiente del vano, vinti anche dall’antico numerar le pecore. Da un recente studio, le cattive abitudini alimentari a condizionare la veglia prolungata, accanto a depressione e stress. Antidoto, in tavola: il pollo, per la sua alta digeribilità. Come una dieta troppo povera di calorie da scongiurare, per la contrazione del sonno profondo. Caffè, the, cacao, cioccolata, salumi, formaggi, salsa di soia e bibite analcoliche, per la caffeina e la tiramina, stimolante quest’ultima la produzione di noradrenalina, accelerante la frequenza cardiaca e creando un picco della pressione arteriosa, decisamente da riservare ad altre ore della giornata. Anche il sale a dosi eccessive alterante il sonno, in quanto eccitante della corteccia cerebrale. Per le bevande alcoliche, cautela: soltanto uno o due bicchieri di vino tollerati, in quanto l’aumento, ridurrebbe la seconda fase del sonno, con risvegli ansiosi.