La corda della saggezza lega (tribù del Congo Rd): la Scopa

Oliviero Ferro*

Si sospende alla corda una piccola scopa: La scopa è prima di tutto il simbolo di colui che fa il bene, ma non approfitta del proprio lavoro. Se la scopa pulisce il villaggio, utilizzandola con energia, è per l’interesse di tutti, non per il proprio perché ci si perde i peli…Bisogna dunque riconoscere e rispettare i capi e i responsabili che prendono delle decisioni a volte severe, perché le prendono per l’interesse di tutti e per il progresso della comunità. Quanto a quelli che raccolgono le immondizie, se queste hanno un cattivo odore, il solo modo di far sparire l’odore, è di togliere tutto il marciume senza lasciare niente. Colui che scopa non deve tirarsi indietro davanti alla puzza, né lasciar cadere la scopa…Nello stesso modo, un vero responsabile non ha paura di mantenere l’ordine; egli utilizza tutta la sua autorità e la sua parola persuasiva, finchè tutto il marciume sia portato via. Una responsabilità, anche se ti crea dei problemi e tu sei tentato di fuggire, la devi esercitare vigorosamente…E’ questo l’incarico che ti è stato affidato, che è il tuo. Tu lo devi compiere, senza fare dei passi indietro. Anche se il malato è ricoperto di piaghe e tutte producono del pus, il medico non può sputare su di lui. Per lui, l’unico modo di agire è di guarirlo…e di tagliare quello che non va bene. Un proverbio ci aiuta nella riflessione “La piccola donna è come una scopa, fatta per pulire tutti i recinti”. Il primo significato del proverbio sembra appoggiarsi sulla nozione di “piccola donna”. E’ la seconda o la terza moglie di un poligamo. Lei può, senza problemi per lui, lasciare la famiglia, andarsene in un altro luogo, mentre la prima moglie non può farlo senza distruggere la famiglia. Lei è chiamata la grande donna, pilastro della casa. Se questo pilastro se ne va, tutto l’edificio crolla. Una “piccola donna” non ha, come la prima moglie, una vera casa. Lavora dappertutto. Dove viene accettata, compie i suoi lavori domestici. Ovunque tu sia, fai il tuo lavoro e costruisci qualche cosa. Sistemati bene e fa di quel posto il tuo paese. Se, alla tua morte, tu lasci un buon ricordo, è là che verrai pianto e si parlerà di te, meglio che nel tuo villaggio d’origine (nessuno è profeta nel suo paese!).

*missionario saveriano