Il re Davide, guerriero e poeta

 don Marcello Stanzione

 E Davide, già unto da Samuele, è il nuovo re, perché Dio cercava un uomo secondo il suo cuore e lo istituì capo del suo popolo. Giovane e bello, biondo (o rosso) come dice la Bibbia, puro di cuore, Davide di Betlemme, nato verso l’anno 1000 prima della nostra era, è l’ottavo figlio di Jesse. La sua storia è ampiamente raccontata nei due Libri di Samuele, nel primo Libro dei Re e nel primo Libro delle Cronache. Egli conosce la gloria grazie al combattimento che reca contro il gigante filisteo Golia. Quest’ultimo, secondo i testi, è nativo della città di Gath. E’ alto 3 metri e gode presso le popolazioni di una reputazione d’invincibilità dovuta alla sua taglia ed alla sua brutalità. Pertanto, è con una semplice fionda che il giovane pastore Davide lo atterra, e con un solo colpo di pietra; prendendo la spada di Golia, egli taglia la testa del gigante. Davide entra al servizio del re Saul come suonatore di cetra. A palazzo, egli si lega d’amicizia con Jonathan, il figlio maggiore di Saul e Jonathan si lega a Davide e lo ama come se stesso (Libro di Samuele). Davide, che aggiunge dei talenti di uomo di guerra a quelli di musicista, è promosso generale dell’esercito di Saul, e si rende illustre con delle brillanti campagne che lo rendono popolare, ma eccita la gelosia del re.

Mikal, figlia di Saul, è caduta innamorata di Davide, e Davide, in piena ascesa sociale, si guarda bene dalla scoraggiarla. Il capo dell’esercito che sposa la figlia del re è una pratica frequente, chiaramente nella tradizione dei vicini egiziani. Saul non può rifiutare la mano di Mikal, quando Davide gliela chiede; ma immagina un tranello per sbarazzarsi di questo genero che non vuole senza che il popolo pensi all’assassinio. Più che dei cammelli o dei montoni, egli esige, in cambio di sua figlia, che Davide gli apporti cento prepuzi di Filistei. Davide non dovrebbe ritornare da una tale missione. Non solo egli trionfa della prova, ma egli gli riporta … 200 prepuzi. La rabbia nel cuore, Saul deve dargli Mikal.

Questo matrimonio non li riconcilia. Quando re Saul accusa Davide di complotto, è Jonathan, il potenziale erede del regno, che fa passare l’amicizia davanti agli interessi ed aiuta suo cognato a fuggire e predicendogli che lui, un giorno, sarà, re d’Israele. Mikal, per ritardare le ricerche, ha arrotolato un tappeto sotto le coperte del loro letto, ed affermato che Davide, ammalato, dorme.

L’ira di Saul dura alcuni anni, e Davide deve nascondersi nelle grotte e nelle foreste. A Nov (a nord di Gerusalemme) egli è accolto e protetto dal gran sacerdote del tempio. Per vendicarsi di questo sostegno, Saul uccide gli ottantacinque sacerdoti di Nov come pure le loro mogli ed i loro figli. A due riprese, Saul e Davide si ritrovano faccia a faccia, ed a due riprese, Davide, che ha il sopravvento, risparmia Saul, poiché egli è l’unto dell’Eterno. Saul, impressionato da questo gesto di cui non è capace, implora Davide di risparmiare la sua discendenza, se diventa re d’Israele. Davide promette, ma non terrà fede al suo giuramento. Davide ha sollevato un esercito nel deserto e si è alleato coi Filistei che gli hanno dato la città di Ciqlag (nel Negev).

Divenuto re, Davide raccoglie le ossa di Jonathan (morto con suo padre ed i suoi due fratelli nella battaglia di Guilboa) ed alloggia nel suo palazzo il figlio infermo di Jonathan. E’ vittorioso dei suoi antichi alleati filistei, dei Moabiti, del re di Soba, degli Aramiti di Damasco, degli Ammoniti, degli Amaleciti, degli Edomiti e si allea con Hamat. Conquista Gerusalemme in cui installa l’Arca dell’Alleanza. Su di una collina della città, egli compera un terreno per costruirvi un altare sul quale sacrifica cinquanta buoi. E’ in questo posto che Salomone, suo erede e figlio preferito, costruirà il Tempio.

Già sposato a Mikal, la figlia di Saul (che, trattenuta da suo padre, non ha potuto seguirlo nell’esilio), ha anche sposato Abigail, la ricca vedova di un proprietario di greggi, ed Ahinoam, incontrate allorché era in fuga. Egli si sposerà spesso, ed avrà molti figli, che vedrà (come Luigi XIV), per la maggior parte, morire, tanto il suo regno sarà lungo. Egli domina, senza opposizione, tutte le tribù d’Israele. Lungi dall’imitare Saul, egli ha fatto alleanza col potere sacerdotale, e lui stesso passa per profeta. Ma Assalonne, uno dei suoi figli, è ambizioso, e spinto dalla voglia di regnare (come Luigi XI); egli si ribella contro suo padre. Assalonne si era prima reso illustre in un regolamento di conti familiare: ha ucciso Amnon, suo fratello maggiore, colpevole della violenza sulla sua mezza sorella Tamar. Per quattro anni, Assalonne, proclamato re ad Ebron, spinge il popolo d’Israele alla rivolta ed obbliga Davide a rifugiarsi al di là del Giordano. I soldati di Assalonne e quelli di Davide finiscono con lo scontrarsi nella foresta di Efraim ed il campo di Assalonne è vinto. Allora egli fugge dal campo di battaglia, Assalonne resta attaccato coi capelli ai rami di un tamarindo. Malgrado gli ordini di Davide che vuole risparmiarlo, Joab, nipote di Davide e generale del suo esercito, uccide il rinnegato piantandogli tre lance nel cuore.

Appena Davide ha installato la sua capitale a Gerusalemme una carestia si abbatte sul regno. Consultato, l’Eterno dice: Vi è del sangue su Saul e sulla sua famiglia, perché egli ha messo a morte i Gabaoniti. Davide convoca i Gabaoniti, che chiedono, al fine di cancellare questo debito di sangue, che i sette discendenti di Saul ancora viventi (figli minori e nipoti) siano loro consegnati perché Saul, malgrado l’accordo che egli una volta aveva fatto con loro, ha voluto sterminarli. Davide rompe il giuramento fatto a Saul e cede alle esigenze dei Gabaoniti: i sette discendenti di Saul sono impalati a Guivea, sulla montagna, davanti a Yahvé, all’inizio della messe degli orzi. I costumi non sono affatto civili, nel regno d’Israele. E Davide stesso non è un modello di virtù. Avendo scorta nel suo bagno la bella Betsabea, egli se ne innamora, ed usa il suo potere regale per condividere il suo letto fino a che lei sia incinta di lui. Lei è sposata ad uno dei suoi generali, Uria l’Ittita. Davide vuole fargli addossare questa paternità, ma l’Ittita rifiuta. Davide, allora, come lo aveva fatto Saul con lui per i cento prepuzi dei Filistei, lo invia coscientemente in una battaglia in cui è ucciso, perché né l’Eterno, né l’amore hanno armato il suo braccio.

Davide può sposare Betsabea e riconoscere i figli che avrà da lei, tra cui Salomone. Ma il profeta Nathan lo previene: il Signore lo castigherà per questo crimine. Egli non avrà l’onore di erigere il Tempio di Dio a Gerusalemme. Il maggiore che ha avuto da Betsabea, figlio adulterino, muore di peste. Il vecchio re designa Salomone per essere suo successore e lo fa ungere re. Il che provoca una ribellione di Adonia, un ‘altro dei suoi figli che si è alleato al generale Joab (l’assassino di Assalonne).

Alla fine dei suoi giorni, Davide ha come serva Abishag la Sunamita, bella ragazza che dorma castamente vicino a lui al fine di riscaldare le sue notti. Egli muore verso il 975 avanti Cristo, di cui è avo, dopo quarant’anni di regno agitato, nel corso del quale egli ha fatto mostra, coi suoi nemici, di una generosità di cui non erano mai stati capaci i suoi predecessori. Questo guerriero poeta lascia anche dei salmi. Lo si interra sulla collina di Sion, ad est di Gerusalemme.