Salerno: Veritatis Splendor, presentazione libro don Stanzione sull’ angelo di Fatima

Giovedì 20 aprile alle ore 20,00 presso la parrocchia di san Pietro in Camerellis a Corso Giuseppe Garibaldi, 224 sarà presentato il libro “Gli angeli delle nazioni. Cent’anni fa a Fatima l’angelo del Portogallo parlava ai tre Pastorelli” edito dalla Sugarco di Milano. La manifestazione è organizzata dall’associazione Cattolica Veritatis- Splendor animata dal professore Marco Di Matteo. Relatore principale sarà il noto giornalista e saggista dottor Julio Loredo. Nel 1959 i vescovi italiani consacrarono la penisola al Cuore Immacolato di Maria ed una statua della Madonna di Fatima pellegrina in elicottero fu portata nei centri religiosi più importanti del paese, tra cui san Giovanni Rotondo dove padre Pio da Pietrelcina gravemente ammalato ottenne una prodigiosa guarigione. Ora il cuore Immacolato di Maria è collegato alle profezie di Fatima e queste sono intimamente legate agli angeli di cui Maria è regina. Dopo mezzo secolo i vescovi italiani nel 2009 organizzarono una serie di manifestazioni per ricordare quell’evento di consacrazione mariana e nel maggio del 2010, nel decimo anniversario della beatificazione dei pastorelli, il papa Benedetto XVI si è recato al Santuario di Fatima, e per questo 2017 grandi celebrazioni sono state annunciate per commemorare il centenario delle apparizioni mariane, quindi ben venga questo scritto di don Marcello Stanzione sul messaggio di Fatima dove è focalizzata l’attenzione sull’importante ruolo che gli angeli ebbero in esso. Si dice che gli Angeli siano ora di ritorno. Decine di libri recenti spiegano al lettore curioso che gli Angeli sono più che mai presenti intorno a lui. Se si manifestano così numerosi, è che le persone sono evolute, che sono di nuovo curiosi di spiritualità, di ricerca interiore, che sono più attenti a quello che accade nella loro anima. Queste pubblicazioni di tutti i formati si rivolgono a tutti e ad ognuno e vogliono rispondere alle domande molto diverse che le persone ordinarie si pongono a questo riguardo. I loro autori si rendono conto che delle spiegazioni molto diverse circolano a proposito degli Angeli: taluni pensano che essi si situino tra Dio e gli umani, od altri pensano che sono degli umani più avanzati che ritornano ad interpretare il ruolo di guida. Ma questi specialisti sono normalmente d’accordo per sostenere che sono delle entità d’un genere speciale, degli esseri potentissimi, delle specie di energia pura. Ci se le rappresentano in modi molto diversi, ma sono prima di tutto degli esseri di luce, delle guide interiori che ognuno può contattare per aiutare se stesso sulla via della vita. In mezzo alle numerose famiglie di Angeli di cui si conosce l’esistenza, sono ancora gli Angeli Custodi che attraggono di più l’attenzione di questi nuovi specialisti. Ma i loro lavori non mirano talmente a speculare sulla natura degli Angeli, essi si legano piuttosto nel mostrare con una moltitudine di esempi che gli Angeli possono in ogni momento fare irruzione nella vita di ognuno. Gli Angeli fanno necessariamente parte dell’esperienza spirituale di tutti gli umani. Basta semplicemente esservi attenti. Come pure è possibile entrare in comunicazione con queste guide spirituali utilizzando le formule appropriate, alzare le sue vibrazioni e mettersi in ascolto dei messaggi che essi vogliono ben inviarci. Si può anche ascoltare quello che hanno da dirci utilizzando i servizi di medium capaci di canalizzare il messaggio di alcune di queste entità. Se non li si riconosce sempre attraverso il trantran quotidiano, è che gli Angeli sanno modificare la loro apparenza a volontà. Questa caratteristica fa che essi appaiano differentemente secondo le culture, secondo le religioni. Con delle ali o senza le ali, all’esterno od all’interno dell’essere umano, o sotto le forme più inattese, fossero difatti sempre gli stessi Angeli che cercano di incontrare gli stessi umani per farli evolvere sempre più rapidamente. In più libri, si trovano in vendita nelle edicole specializzate delle carte di auguri, dei giochi di carte, degli oggetti decorativi, delle piastre o delle sculture. Gli Angeli sono di moda, ed anche le esposizioni di Angeli, i musei di Angeli, ecc. non c’è dubbio che, per molte persone, un’esposizione come questa trova il suo posto naturale in una serie di manifestazioni che esprimono la benevolenza di questi esseri di luce. Importa poco che una esposizione come questa si limiti agli Angeli della tradizione cattolica. Colui che partecipa veramente a questo spirito nuovo saprà in questa occasione prendere coscienza dell’onnipresenza degli Angeli di tutte le epoche e di tutte le religioni. La spiritualità nuova riutilizza a volontà l’iconografia antica e vi si ritrova a prima vista perfettamente. Antichi o nuovi, gli Angeli sono sempre degli Angeli, e lo spirituale moderno troverà sempre piacere nell’ammirare i personaggi sovente alati ed asessuati dell’iconografia cattolica. Ma nuovi artisti dipingono anche degli Angeli più adatti alla spiritualità di oggi. Sono degli Angeli di una sensualità prima sconosciuta, sovente dei bei uomini e belle donne dalla sessualità raggiante. A scapito di una volontà di universalizzare gli Angeli, il trattamento stesso di questi corpi di esseri chiaramente invisibili è di un realismo che denota una netta rottura con gli Angeli di una volta. Tutto lasciando planare intorno ad esse un certo mistero, queste nuove immagini riflettono bene i desideri degli uomini e delle donne di oggi. Questi nuovi Angeli hanno poco a che vedere con quelli di questa esposizione. Fanno piuttosto parte di un insieme di miti propri a legittimare un nuovo modo di vivere la spiritualità. Il tempo delle grandi istituzioni religiose nelle quali occorreva impegnarsi, si dice, è oramai sorpassato. Noi siamo passati dall’era dei Pesci all’era dell’Acquario. Ognuno è oramai capace di una spiritualità autonoma, capace di padroneggiare la sua propria vita spirituale senza fare appello all’autorità delle chiese e dei loro sacerdoti. Questo mito fondatore favorisce altre due grandi credenze: la reincarnazione che assicura ad ogni individuo che egli è sulla strada di una lunga evoluzione di cui è il solo responsabile, e gli Angeli che gli garantiscono che egli ha a sua disposizione tutti gli utensili necessari per avanzare sulla via della spiritualità. Gli Angeli di oggi servono di fatto un nuovo modo di vivere la spiritualità centrata dapprima sui bisogni cangianti dell’individuo. Al contrario degli Angeli di una volta che trasmettevano da parte di un Dio trascendete un messaggio costante ed indubitabile, questi nuovi Angeli riflettono un’epoca di grande esitazione sul piano religioso, un’epoca che valorizza la libertà di scelta individuale, compreso nel campo delle credenze ultime. L’individuo moderno è convinto che può scegliere come intende le sue credenze nei raggi ordinari di distribuzione dei beni di consumo corrente. I nuovi Angeli non fanno che rafforzare la sua autonomia sul piano spirituale. Gli dicono che non deve giudicare le credenze degli altri e che può selezionare tutto quello che contribuisce al suo benessere intimo. Questi Angeli fanno eminentemente significato in un contesto sociale che incita al consumo in tutti i campi. Sono a loro modo delle guide meravigliose suscettibili di incoraggiare ogni individuo nel proseguire la sua strada, e che ognuno deve contattare per ravvivare le forze che gli sono necessarie per vivere la sua esperienza quotidiana.

Qualsiasi cosa si pensi della loro esistenza o del loro ruolo, gli Angeli restano dei personaggi affascinanti. Essi popolano lo spazio rimasto beante tra un Dio creatore dell’universo e degli umani in cerca di sogni. Il regno degli Angeli attrae comunque almeno grandi voli speculativi. I pensatori moderni hanno talvolta la tendenza a trasformare in simboli esangui questi esseri mitologici di cui non sanno che fare. Gli Angeli sono di nuovo per molte persone del ventunesimo secolo un aspetto determinante della loro spiritualità. La loro popolarità dovrebbe scatenare un rinnovamento della riflessione a loro riguardo. E’ come se i nuovi Angeli fossero una specie di frammentazione di un Dio che non osa ancora soddisfare le diversità dei desideri individuali. Se è vero che le angelologie ebraiche e cristiane hanno potuto essere dei luoghi in cui si sono annodati i primi rapporti di queste religioni con le potenze divine delle altre nazioni, forse occorrerebbe ancora vedere nell’interesse mitigato delle teologie per gli Angeli recenti un segno della loro difficoltà a pensare il loro rapporto con le spiritualità esplose oggi. Riguardo alle tre apparizioni dell’angelo ai tre pastorelli di Fatima, precedenti e preparatorie a quelle della Madonna,  tra la fine della primavera, durante l’estate e nell’autunno del 1916 esse sono sorprendentemente simili a quelle descritte nei racconti del vangelo.  L’angelo a Fatima si manifesta sotto la figura di “un giovane di 14-15 anni, più bianco della neve, che il sole faceva diventare trasparente come se fosse di cristallo, e di una grande bellezza” come dichiara Lucia ed il vangelo in Mc 16, 5 scrive che, dopo la morte di Gesù,  le donne: “ Entrando nel sepolcro, videro un giovane seduto sulla destra, vestito di una veste bianca ed ebbero paura” (cf. Lc 24, 4; Gv 20, 12; At 1, 10). L’angelo apparendo a Lucia, Francesco e Giacinta li rasserena, dicendo loro di non temere così come avviene pure in Lc 1, 13: “Ma l’angelo gli disse: “Non temere Zaccaria” (cf. Lc1, 30; 2, 10; Mt 1, 20). L’angelo manifesta ai tre pastorelli chiaramente la sua identità affermando di essere l’angelo della pace, l’angelo custode del Portogallo così come in Lc 1, 19. “ L’angelo gli rispose: io sono Gabriele, che sto al cospetto di Dio”. L’angelo insegna ai tre fanciulli una orazione di adorazione alla Santissima Trinità  che ricorda il comportamento dell’angelico evangelico del Natale che si presenta innanzi ai pastori  e dice loro di non temere, mentre proclama una grande gioia, “subito dopo apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e in pace in terra agli uomini che egli ama” (Lc 2, 9.13). L’angelo predice poi ai tre pastorelli un evento di grazia divina nei loro confronti affermando che i cuori santissimi di Gesù e di Maria hanno sui tre fanciulli dei disegni di misericordia, così anche l’angelo Gabriele annuncia alla ragazza di Nazareth di aver trovato grazie presso Dio e le preannuncia il concepimento di Gesù (Lc 1, 30-33). L’angelo sollecita Francesco, Giacinta e Lucia a realizzare una missione che consiste nell’offrire sacrifici in riparazione per i peccati dell’umanità in onore e per amore dei Cuori santissimi di Gesù e di Maria, così come in Mc 16, 7 l’angelo della resurrezione dice alle pie donne accorse al sepolcro: “Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno, che è stato crocifisso. E’ risorto. Non è più qui. Ecco il luogo ove lo avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli, specialmente a Pietro: Vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”.  La novità dell’apparizione angelica di Fatima sta nel gesto dello spirito celeste di offrire l’ostia e il calice del sangue eucaristica ai tre pastorelli affinché facciano la santa Comunione. Un tale gesto angelico non è contenuto dai vangeli e da diversi teologi  è considerato “assai misterioso”, ma come vedremo don Marcello Stanzione in questo suo libro  ne offre una esauriente spiegazione. Auguro a tutti i lettori di questo libro di don Marcello che, grazie anche alle angelofanie precedenti le rivelazioni mariane ai tre pastorelli, possano non solo meglio comprendere, ma soprattutto vivere il messaggio di Fatima.

Cosimo Cicalese