Mercato San Severino: stagioni teatrali a rischio, “Fondazione teatro” in bilico per crisi “Gesema”

Anna Maria Noia

A Mercato S. Severino, a causa delle recenti vicende giudiziarie della municipalizzata (ex partecipata) “Gesema” – non ottimali per gli operai che vivono l’incubo del licenziamento – pare che a rischio default sia anche “Fondazione teatro” e di conseguenza le future rassegne teatrali, finora organizzate dal Comune. Alla luce degli ultimi sviluppi, l’incertezza relativa alla crisi dell’azienda tocca anche la fondazione – sorta da una costola della “Gesema”. Ne abbiamo parlato con Fabio Stornaiuolo, responsabile tecnico della struttura del cineteatro in via Trieste. A capo di “Fondazione teatro” si sono alternati – nel tempo – il patron e fondatore della “Gesema” Giovanni Basile; l’attrice salernitana Margi Villa; l’avvocato Andrea Torre (che ha dovuto lasciare la carica di ad per incompatibilità) e ora l’amministratore delegato Daniele Meriani, il quale ha optato per l’istanza di fallimento della società di servizi. “Fondazione teatro” si costituisce formalmente nel 2003. Ma già prima il teatro di S. Severino godeva di buona fama e richiamava gente da zone limitrofe, Salerno, Avellino e grandi centri urbani. Sotto la guida di Franco Coda e dell’associazione “Praksis” – improvvisamente sostituita da altre figure istituzionali – a S. Severino giungevano artisti del calibro di Tadeusz Kantor e Leo De Berardinis. Poi l’offerta, che fino ad allora verteva sulla drammaturgia classica di Mariano Rigillo, Enzo Moscato e altri, cambiò target e fino ad oggi sono state contattate (appunto da Stornaiuolo e dal ramo aziendale della “Gesema”) compagnie divertenti e brillanti – accontentando così i gusti mutevoli del pubblico. La qualità non è mai stata scadente: sul palco – in tutti questi anni – attori e cabarettisti di gran richiamo: Biagio Izzo, Gino Rivieccio, Giacomo Rizzo, Federico Salvatore, Serena Autieri ma anche interpreti meno… “leggeri” quali Pamela Villoresi, Lina Sastri ed Enzo Decaro. Per non parlare della rassegna jazz, sempre apprezzata sia pure da appassionati di nicchia. I prezzi degli spettacoli teatrali sono stati notevolmente ridotti, proprio per venire incontro alle necessità ed esigenze dell’uditorio: a partire da 90 euro per nove messe in scena, l’intero 2017 ha visto circa 3,5mila persone a teatro, a fronte di 27mila che invece hanno preferito il cinema. Amarezza nelle parole di Stornaiuolo: “Pensare che il mio percorso professionale al teatro possa finire mi desta tristezza”.“Le ultime stagioni teatrali sono andate davvero bene, ed anche per il cinema siamo riusciti ad ottenere diverse prime visioni a livello nazionale”. “Spero – chiosa – che l’impegno profuso in questo intenso periodo possa giovare alla struttura, anche se probabilmente non vi sarò più io”. L’intervistato, che ha promanato una nota stampa nella quale esprime – con la consueta eleganza e l’aplomb che lo caratterizzano – tutto il suo disappunto e lo “sdegno” verso l’incresciosa situazione, ammette che il futuro è un’incognita e augura un buon prosieguo a chi verrà dopo di lui e si insedierà al suo posto. Nel documento, tutto il curriculum – veramente egregio – a partire dal 6 ottobre 2003 (contratto ex co.co.co a tempo determinato, validità: un anno) e poi la mansione di direttore di sala nel 2006 (a tempo indeterminato). Fino ad arrivare ai giorni nostri. “Ho svolto il mio lavoro con la voglia di migliorare – dichiara – con l’ambizione di offrire un servizio di tutti e per tutti, non soltanto nei confronti dei Sanseverinesi ma del nostro vasto bacino d’utenza”. Dai sette saggi di danza organizzati a maggio-giugno 2003 agli oltre 28 per il 2017, si dimostra la competenza del nostro intervistato in merito al mondo dello show.biz. Ad majora, teatro di S. Severino!