Pietrelcina: Boom di fedeli all’incontro regionale dei Gruppi di Preghiera Padre Pio

Michele Gagliarde
Si è svolto lo scorso sabato, giorno dedicato dalla Chiesa alla solennità dell’Annunciazione del Signore, l’incontro di preghiera mensile organizzato dal centro regionale Campania dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio. Grande l’assemblea dei devoti del Santo accorsa nella Chiesa Conventuale di Pietrelcina e  arricchita dalla presenza dei tanti Gruppi provenienti da ogni parte della Campania che, sotto la guida del coordinatore regionale Fra Enzo Gaudio, ha così potuto penetrare, in questo tempo di Quaresima, gli abissi del più grande dei Misteri rivelati dalla Fede: l’Amore infinito di Dio per gli esseri umani. La relazione che intercorre  fra Dio e l’uomo è un legame che parte da lontano, fin dalla Creazione del Mondo, quando il Padre di tutte le cose-narra la Genesi- formò l’uomo a sua immagine e somiglianza. Una storia d’Amore che vive fin da subito la sua prima battuta d’arresto a causa del peccato originale provocato dal desiderio dell’uomo  di essere simile al Suo Creatore. Eppure Dio risponde a questa infedeltà con il più grande atto d’amore possibile, attuando alla rovescia il desiderio impossibile di Adamo ed Eva mediante la Sua Incarnazione nel grembo di Maria. Se l’uomo ha voluto divenire ciò che non poteva essere, Dio per amore dell’uomo ha voluto Lui stesso divenire un essere umano, rendendo così possibile ciò che non era nemmeno pensabile: per realizzare il sogno proibito dell’uomo di essere Dio, Dio stesso si è fatto uomo perché la sua creatura potesse incontrarLo, seguirLo e imitarLo. Si tratta di un Amore folle, totale, ma mai impersonale. Nella Sua vita pubblica Gesù non incontra quasi mai folle ma persone, stabilendo una relazione intima con chi gli si para dinanzi: che si tratti dei discepoli o del giovane ricco, di Zaccheo o della Samaritana, dell’emorroissa guarita o dell’adultera perdonata, il Suo sguardo si posa sulle fragilità di ognuno fissandone gli abissi del cuore e fissandosi a sua volta in maniera indelebile nella memoria e nell’anima di chi è stato trovato da quegli occhi. «Lo stesso vangelo di questa domenica della Gioia- sottolinea Fra Enzo Gaudio- testimonia questa maniera di operare di Gesù. Egli si avvicina al cieco di Sua iniziativa, senza che questi gli chieda nulla. Spalma sui suoi occhi una mistura di fango e saliva, un segno che rimanda al momento in cui Dio “plasmò l’uomo dal fango”.Gesù sta attuando in questo modo  una “nuova creazione”, sta dando una nuova dignità a questo cieco che non ha chiesto nulla. Poi gli ordina di andarsi a lavare nella piscina di Siloe, che significa “Inviato”, quindi in un certo senso lo invia a testimoniare ciò che ha fatto per lui.  sempre Dio a fare la prima mossa, cercandoci per donarci occhi nuovi, ma il Suo Amore per essere attivo nella nostra vita esige sempre da noi una risposta: come Maria col suo Sì, come Zaccheo che salì sull’albero per vedere Gesù, come l’emorroissa che toccò il lembo del Suo mantello, anche noi dobbiamo muoverci verso Dio, rispondendo col nostro Eccomi alla Sua chiamata, e verso gli altri, annunciando con le opere quanto il Signore ha fatto per noi». L’Amore di Cristo per l’umanità raggiunge il suo culmine nella Passione quando, secondo le parole di San Paolo, Dio Padre “l’ha fatto esser peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui”. Nella Passione Dio giunge al sacrificio supremo, offrendo la Sua stessa vita per salvare l’uomo. Gesù stesso aveva detto:“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici”. Questo Amore divino, smisurato, indicibile ha segnato così profondamente l’animo di San Pio da Pietrelcina che lui stesso espresse a Dio durante la sua ordinazione sacerdotale  il desiderio di rispondere a tutto questo offrendosi come “vittima perfetta” per la salvezza dei Suoi fratelli, desiderio realizzato pienamente mediante la comparsa delle Stigmate che lo resero per oltre 50 anni Cireneo di Cristo. «Checchè se ne dica – sostiene Fra Enzo Gaudio- San Pio da Pietrelcina è questo. Per quanto ancora oggi continuino ad essere scritte pagine e pagine sul mistero di questo grande Santo, l’intera esistenza di Padre Pio è riassumibile nell’Amore ardente per la Croce di Cristo e nella premura dimostrata verso le sofferenze fisiche e spirituali di coloro che gli erano stati affidati, finendo con l’addossarsi Lui stesso i patimenti di Cristo e i dolori degli uomini che incontrava». Dalla vita del Santo giunge forte un monito per tutti coloro che si professano cristiani e in particolar modo per i Gruppi di Preghiera, diretti eredi spirituali del frate stigmatizzato, che sono invitati a prendere ogni giorno la propria Croce, fatta di sofferenze ma anche di conflitti e incomprensioni col prossimo, e a seguire Cristo sulla scia del loro fondatore, Il Quale per tutta la Sua esistenza non ha espresso altro desiderio che quello di “soffrire con Cristo”. Dopo l’Adorazione e la Santa Messa, i fedeli hanno inoltre potuto ammirare a baciare una preziosa reliquia del Santo, un lembo di stoffa insanguinata che il Padre poggiava sulla ferita del costato, segno quanto mai concreto di un Amore, che sull’esempio di Gesù, continua a versare sangue per la salvezza dei fratelli.

Fotografie di Silvana Paoletti