La qualità delle università italiane

Giuseppe Lembo

È al Nord che abita il meglio delle Università italiane; da Verona a Trento, dal Politecnico di Milano a Bologna, è l’Italia del Nord a rappresentare il meglio del sapere universitario italiano che si traduce di fatto in sapere-risorsa per la più generale crescita e lo sviluppo della società di riferimento condizionata dal suo grado di sapere. E così anche il privato universitario è patrimonio del Nord: in testa la Luiss, seguita a ruota dalla Bocconi al secondo posto e dal San Raffaele al Terzo. Al Mezzogiorno, l’ultimo dell’ultimo universitario italiano. La Parthenope di Napoli anche quest’anno è all’ultimo posto; il polo non statale ultimo sempre al Sud, è la Kore di Enna. Salerno è in movimento, recuperando ben 10 posti nel suo status di “eccezione territoriale”; dalla 26^ posizione del 2015 alla 16^ del 2016. Di cinque posizioni sale Foggia, mentre Messina, Campobasso e Lecce salgono di quattro posizioni. Il Politecnico di Bari guadagna tre posizioni. Le Università calabresi sono in grave calo di posizioni per i risultati raggiunti. La Mediterranea perde 7 posizioni (il più significativo peggioramento a livello nazionale) e quella di Cosenza ne perde ben sei. La ricerca del Sole 24 ore a cui si riferiscono i dati, è basata su 12 indicatori tradizionali; hanno tutti puntato a misurare i risultati della didattica e della ricerca. La geografia della qualità accademica appartiene soprattutto e sempre più ai grandi atenei. Le dinamiche evidenziano in tutta chiarezza che i cambi significativi saranno determinati soprattutto da fattori di lungo periodo. È nelle indicate eccellenze italiane che si può raggiungere il meglio della formazione, della conoscenza e di un modus agendi scientificamente utile per quei saggi percorsi d’insieme finalizzati ad un futuro importante per i cervelli italiani che molto devono agli studi universitari ed ai saperi acquisiti studiando nelle Università italiane le diverse discipline, un ricco e saggio patrimonio d’insieme per la vita di ciascun studente attivamente impegnato a formarsi seguendo, con attiva applicazione i percorsi di studio dei diversi ordinamenti universitari. Le Università italiane sono una grande risorsa italiana. Oggi, più che mai servono al nuovo italiano; servono al nuovo dei saperi italiani. Servono per fare ripartire il Paese che ha assolutamente bisogno delle eccellenze italiane, basate sui saperi e sui valori insostituibili del pensiero umano; sui valori della conoscenza con al centro l’uomo ed il futuro sempre più dinamicamente in movimento per l’effetto di un mondo nuovo nel Terzo Millennio, confrontando le diverse risorse della Terra, non si ferma mai, perché proprio non può assolutamente rimanere indietro e/o schiacciato da un non sapere purtroppo mortale per il futuro d’insieme dell’umanità in cammino.