Angri: continua attività al Centro Antiviolenza

 Con oltre cinquanta accessi e decine di casi presi in carico il Centro Antiviolenza di Angri, istituito ad ottobre del 2015 nell’ambito del progetto “Protezione Donna” (promosso dall’allora Piano di zona Ambito S1 e finanziato dalla Regione Campania), si attesta tra le prime strutture a livello regionale per il sostegno alle donne vittime di violenza. Proprio alla luce dei risultati conseguiti nella prima annualità, terminata ad ottobre del 2016, il Centro Antiviolenza con sede in via Incoronati ad Angri è stato rifinanziato dall’Assessorato regionale alle Pari Opportunità, che ha fortemente voluto il prosieguo delle attività, almeno fino a giugno del 2017.“La decisione della Regione Campania di rifinanziare il progetto – dichiara Maddalena Di Somma, già coordinatrice del Piano di zona Ambito S1 – premia l’impegno, la dedizione e gli sforzi messi in campo dalla squadra di lavoro del progetto Protezione donna. I risultati conseguiti nella prima annualità sono la dimostrazione di un’azione di sostegno concreta, costante ed incisiva, garantita attraverso il Centro Antiviolenza di Angri a tutte le donne che si sono rivolte a noi, o direttamente o tramite i servizi sociali territoriali. Il progetto, avviato ad ottobre 2015 con l’istituzione del Cav di Angri e degli sportelli collegati di Roccapiemonte e Sarno, aveva durata di un anno, fino quindi al 31 ottobre del 2016. Con grandi sforzi siamo riusciti a prorogare le attività fino alla fine dell’anno, nonostante lo spacchettamento del vecchio Ambito S1, che ha comportato la costituzione di tre nuovi Ambiti territoriali, totalmente autonomi tra loro. La Regione Campania, visti i risultati conseguiti dal nostro Centro, ha voluto rifinanziarne le attività, garantendo la continuità del servizio anche per il 2017. Servizio che intendiamo, in futuro, rendere permanente e che viene assicurato a tutte le donne che si rivolgeranno a noi, a prescindere dal loro comune di residenza. Nel prosieguo del progetto rifinanziato non potevano essere contemplati, ovviamente, i due sportelli satelliti di Sarno e Rocca, perché afferenti ad altri costituendi Ambiti territoriali.”E’ più che positivo il bilancio delle attività messe in campo nel corso della prima annualità dal Centro Antiviolenza di Angri “Protezione Donna”. “Dal mese di dicembre il CAV di Angri – aggiunge Anna Malinconico, coordinatrice delle attività – continua ad assicurare gli stessi servizi e le stesse attività di sempre: accoglienza, ascolto, consulenza psicologica e legale, fino alla messa in sicurezza di donne e minori che ne hanno la necessità. Nulla è cambiato rispetto alla prima annualità, anche gli orari di apertura del Centro sono gli stessi. Oltre 50 accessi e decine di casi presi in carico: questi sono i risultati conseguiti fino ad oggi. Abbiamo instaurato un buon rapporto con le altre istituzioni del territorio, dai servizi sociali alle forze dell’ordine, ai presidi ospedalieri. Il nostro Centro antiviolenza si contraddistingue, soprattutto, per le attività informative e formative. La violenza di genere è un fenomeno strutturale della nostra società, non va dunque trattata con provvedimenti o servizi occasionali. Bene sta facendo la Regione Campania ad investire su questo tema, prolungando l’apertura dei Centri antiviolenza e promuovendo programmi formativi per operatori e vittime. Protezione donna sta agendo sugli stereotipi, parlando nelle scuole, creando eventi, lavorando cioè costantemente sul piano culturale. È una scommessa che tutto il territorio deve fare. Servono professionisti capaci e dedicati, amministrazioni illuminate. Noi lavoriamo ogni giorno per strappare il velo del silenzio e dell’ipocrisia, per dare spazio e voce alle speranze ed alle rinascite, al di là dei confini territoriali”.Il progetto “Protezione Donna” nasce con l’obiettivo di garantire un’azione di PREVENZIONE, SUPPORTO e AIUTO concreto alle donne vittime di violenza, attraverso il Centro antiviolenza che ha sede in via Incoronati ad Angri. Il progetto punta, inoltre, a promuove la cultura della “non violenza”, mettendo in campo attività mirate di prevenzione e sensibilizzazione rivolte essenzialmente ai giovani (14-18 anni).