Vallo di Diano: Codacons, crisi economica e proposte rilancio economia locale

A dicembre dello scorso anno è stato lanciato un grido d’allarme da parte dei commercianti del Vallo di Diano e, in particolare, di Sala Consilina. La stampa locale, dopo aver dato il benvenuto a un nuovo centro commerciale, non è rimasta indifferente a questi appelli e ha trattato il problema in modo abbastanza esaustivo. Di recente, pertanto, a fronte di un quadro abbastanza desolante dello stato di salute del commercio diffuso, sono arrivate da più parti proposte di rilancio dell’economia locale. Di particolare interesse ci sembra la proposta che viene dall’attivista del Movimento Cinque Stelle di Sala Consilina, Giuseppe Di Giuseppe. Lo stesso Di Giuseppe ha redatto e pubblicato, su una apposita piattaforma, una proposta di legge che tende alla salvaguardia della produzione locale attraverso l’accesso ai prodotti tipici in angoli dedicati nei punti vendita della grande distribuzione organizzata. Questa proposta di legge potrebbe essere localmente immediatamente concretizzata, qualora si istituisse un tavolo di concertazione tra rappresentanti istituzionali, gestori dei punti vendita, produttori locali e rappresentanti delle associazioni consumeristiche. Il tutto dovrebbe avvenire in tempi ragionevolmente brevi per contrastare un fenomeno di duplice depauperamento del territorio: mortificazione della produzione locale e incentivazione implicita dell’importazione di beni di consumo da territori lontani, con conseguente trasposizione di importanti risorse economiche che potrebbero servire per alleviare la perdurante crisi occupazionale delle nostre terre. Sarebbe importante, a tal proposito, concentrare sotto un marchio di qualità, unico per tutto il territorio, le varie produzioni, con particolare riferimento alle tipicità locali. In questo modo, il prodotto sarebbe riconoscibile su una scala più vasta di quella locale e godrebbe di strutture consortili di supporto che ne potrebbero curare la commercializzazione, anche presso i centri della grande distribuzione. A questa interessante proposta potrebbe essere associata la diffusione di una maggiore consapevolezza nell’acquisto di prodotti sfusi o con imballaggio a basso impatto ambientale in alternativa ai prodotti con involucri di plastica. Per quanto riguarda le criticità legate al commercio diffuso, bisogna ricordare che, a ridosso della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale del 2009, veniva istituito, a Sala Consilina, un “Centro Commerciale Naturale” [1]. Uno studio sulle attività commerciali locali del 2006 fu presentato nello stesso anno 2009. Fu poi costituito un consorzio agli inizi del 2010. Nelle festività natalizie si è notato che il centro di Sala Consilina, pur discretamente addobbato con gradevoli luci colorate, grazie a finanziamenti in parte erogati dal Comune, in parte dalla Camera di Commercio [2], non aveva più l’aspetto del centro dinamico e pullulante di vita che eravamo abituati a conoscere. Per quanto riguarda le misure protettive delle attività commerciali tradizionali, bisognerebbe attivare da subito studi simili a quello effettuato nel 2006 che, visti i risultati ottenuti, può essere oggi considerato un mero esercizio accademico. Le soluzioni andrebbero cercate da amministratori competenti, da urbanisti ed economisti, insieme ai rappresentanti di categoria che, con riferimento alle vere vocazioni del territorio, abbiano fornito prova, nel tempo, di azioni coerenti.

Il Responsabile della Sede

                                                                                               prof. Roberto De Luca