Pietrelcina: “Costruiamo la Pace” Azione Cattolica incontra immigrati

Michele Gagliarde

Si è tenuto ieri nella chiesa parrocchiale “Santa Maria degli Angeli” di Pietrelcina l’evento “Costruiamo la Pace” organizzato dall’Azione Cattolica per una serata all’insegna dell’accoglienza e del dialogo fra i popoli   sulla scia del forte messaggio di non violenza dato da Papa Francesco all’inizio di quest’anno in occasione della  50^ Giornata Mondiale della Pace.  In un mondo attraversato da terribili fremiti di violenza, «frantumato» da «una terribile guerra mondiale a pezzi» secondo le parole stesse del Pontefice, la giornata  ha voluto essere un segno di risposta all’invito del Santo Padre che ha consacrato il 2017 come anno della “non violenza attiva“ e ha esortato gli uomini di buona volontà di tutto il mondo ad essere veri operatori pace sull’esempio dei grandi testimoni come Madre Teresa di Calcutta, Mahatma Ghandi e Martin Luther King, seguendo l’esortazione di San Francesco d’Assisi: «La pace che annunziate con la bocca, abbiatela ancor più copiosa nei vostri cuori». Il tutto ha avuto inizio con la Santa Messa che è stata presieduta da Fra Enzo Gaudio, assistente spirituale dell’A. C. pietrelcinese, e che ha visto la speciale partecipazione di alcuni fratelli immigrati provenienti da diverse nazionalità i quali, guidati dal Gruppo Liturgico “San Pio da Pietrelcina”, hanno prestato servizio all’altare in clima di vera inclusione e fraternità condivisa. Durante l’offertorio sono stati portati all’altare cinque palloncini simbolo dei cinque continenti della Terra, ognuno col suo colore distintivo. Palloncini che, al termine della celebrazione, sono stati portati all’esterno della chiesa per essere liberati nel cielo. Rarefacendosi nella loro ascesa verso l’alto, essi hanno perso i propri colori di appartenenza divenendo un tutt’uno con l’azzurro della volta celeste, segno dei popoli della Terra che, varcando le barriere dell’interesse egoistico e della paura dell’altro, devono intraprendere il cammino dell’unità per riscoprire, sotto lo stesso cielo, la loro appartenenza originaria all’unica famiglia umana e la chiamata ad essere figli di un unico Padre celeste. Il momento di preghiera vissuto all’esterno, guidato da Fra Enzo Gaudio e animato dai giovani dell’ACR locale, è stato vissuto con gioia ed entusiasmo da tutti i partecipanti alla messa serale della domenica in comunione con i fratelli immigrati presenti sul suolo pietrelcinese. La manifestazione si è conclusa in un’atmosfera di festa e convivialità con una piccola agape fraterna, segno di accoglienza e solidarietà verso gli ultimi da parte dei compaesani di San Pio e occasione concreta di integrazione e fraternità tra popoli appartenenti a culture e stili di vita diversi. Da tutte le parti è giunto un appello accorato affinché questo non rimanga un incontro isolato, ma sia un punto di partenza per nuovi  progetti volti sempre più a favorire l’integrazione e il dialogo tra la  comunità di Pietrelcina e i migranti presenti nel suo territorio: un appello che, in una terra chiamata a raccogliere l’eredità spirituale di un “gigante di santità” come San Pio, si carica di una valenza ancora più forte e pressante, affinché tutti possano accogliere l’invito di Papa Francesco a  «costruire un mondo libero dalla violenza, primo passo verso la giustizia e la pace».