Cava de’ Tirreni: Libro Bianco, Piano Rifiuti, resta una chimera

Son trascorsi oltre 11 mesi da quando l’attuale amministrazione annunciò la sperimentazione del progetto per la raccolta dei rifiuti, definito “Porta a porta spinto”. Nella determina dirigenziale 166, del 10/2/2016, si leggeva che la sperimentazione sarebbe dovuta durare 3 mesi, fino al 30/5/2016. Ad oggi, ne sono passati 10 di mesi ma degli, eventuali, risultati di tale sperimentazione non è data sapere alcuna notizia. Ricordiamo che questo progetto non prevedeva la sperimentazione di un sistema di raccolta come fatto credere dai nostri amministratori. Le buste che il Comune acquistò erano dotate di codice a barre. Ma in commissione l’assessore Senatore precisò che il codice a barre non veniva utilizzato. Non esisteva un piano dei costi per questa sperimentazione, nulla di nuovo, sempre e soliti modi di agire. E’, inoltre, bene ricordare che, con il progetto, fu istituito, anche, un Osservatorio verso Rifiuti Zero, composto dal Sindaco, dall’Assessore all’Ambiente e dall’ associazione Zero Waste Campania.  Tale osservatorio avrebbe dovuto vigilare sulla sperimentazione. L’Associazione Cava5Stelle – Libro Bianco chiese, nell’occasione, di partecipare a tale organo di controllo in quanto associazione che da anni propone all’amministrazione Comunale la Strategia Rifiuti Zero. Ovviamente, la partecipazione ci fu negata . A Settembre del 2015, l’amministrazione Comunale ritenne opportuno recarsi a Capannori, comune della lucchesia divenuto, negli anni, riferimento, nazionale e non solo, della “Strategia Rifiuti Zero. La cosa, di per sé, sarebbe stata encomiabile se questa gita non fosse stata organizzata dopo che la nostra Associazione Cava5Stelle-Libro Bianco si era resa promotrice ed organizzatrice di un convegno che aveva, come ospite, il maestro Rossano Ercolini, vincitore del Goldman Environmental Prize 2013, in pratica il premio nobel per l’ambiente. In quell’occasione, nessun componente dell’amministrazione ritenne opportuno presentarsi al convegno e, comunque, nulla è stato dato, mai, sapere su cosa l’assessore all’ambiente, e annessi consiglieri, siano riusciti a capire da questa gita in terra toscana. Speriamo che, almeno, abbiano potuto mangiare una buona bistecca di chianina. L’adesione al progetto da noi proposto e sollecitato, avrebbe significato l’attuazione di una rivoluzione culturale nella gestione dei rifiuti. E’ questo quello che manca alla nostra amministrazione: il coraggio di dare il via ad una rivoluzione culturale. Noi, del’ Associazione Cava5Stelle-Libro Bianco, abbiamo proposto, più e più volte, la tecnologia RFID per informatizzare il processo di raccolta e quantificazione dei rifiuti che ogni utenza, domestica e non, produce , per rispettare ed attuare il principio che ci detta l’Europa: chi inquina paga. L’utilizzo di buste con i tag RFID permette di identificare i cittadini ed i loro depositi ed in base quelli tassarli.  L’impiego, sugli attuali bidoncini per l’umido, di un sistema con serratura (per l’identificazione dei cittadini), l’utilizzo delle card, già in possesso dei cittadini per l’area ecologica, e l’ausilio di una bilancia per pesare il contenuto depositato sarebbero parte integrante dell’idea . Vale la pena ricordare che la frazione umida è quella la più pesante e viene smaltita con costi di oltre 130 euro a tonnellate. E’ lì la rivoluzione culturale. Buttare meno cibo per produrre meno umido. Riciclare, riusare, per produrre meno rifiuti. Spronare i cittadini al riciclo , al riuso, all’utilizzo della shopping-bag, fare acquisti intelligenti (prediligendo prodotti con minor imballaggio), creare aree per sistemi di compostaggio sono solo alcuni dei punti da attuare per far sì che ogni cittadino paghi, solo, il dovuto ed avrebbe, come conseguenza virtuosa, l’inevitabile calo del volume dei rifiuti e dei costi della bolletta a carico dei cittadini. Purtroppo non si capisce perché l’assessore Nunzio Senatore, a cui abbiamo già illustrato le pratiche, le metodiche ed il processo da attuare, non si attivi. Ormai, questa amministrazione, dal suo insediamento, non ha fatto null’altro che proseguire quanto Galdi aveva promesso, ma mai attuato, nella sua campagna elettorale del 2010. Nei confronti della gestione rifiuti solo e soltanto parole. Cosa si vuole nascondere? L’operato dei dirigenti della Metellia, lautamente pagati, che non eseguono quanto prescritto dal loro unico socio? Perché non si conoscono i dati della sperimentazione? E’ meglio avere un volume di rifiuti elevato, per movimentare elevate somme di danaro? Intanto, ai cittadini, tra pochi mesi, arriverà una nuova bolletta