La voce dell’Africa: Kwa kuonana, ci rivedremo (un giorno), Mungu Akipenda (se Dio vuole)
Padre Oliviero Ferro*
Anche questo, in kiswahili, è un verbo reciproco, che richiede la presenza di due persone. Lo si accosta al “kwa heri”. Dopo l’arrivederci, si aggiunge che speriamo di rivederci un giorno. Si è stati bene insieme, si sono condivise gioie e dolori e si vorrebbe che tutto questo continuasse sempre. Ma un giorno bisogna partire, lasciare gli amici, le cose belle per poi vivere in altri luoghi nuove esperienze. Si spera sempre che Dio ci faccia la grazia di rivederci, perché gli anni vissuti laggiù in Africa sono stati meravigliosi. Quante persone incontrate, quante avventure, quante cose imparate. Tutte ora sono racchiuse in fondo al cuore. Come Maria, la mamma di Gesù che “meditava nel suo cuore”, anch’io custodisco gelosamente e ne parlo volentieri di tutto quello che ho vissuto sulle sponde del lago Tanganika, nella pianura di Luvungi o in mezzo alla gente del Camerun. Tredici anni e mezzo, un pezzo di vita, un dono ricevuto dal Signore che spero di avere apprezzato il meglio possibile. Anch’io ho cercato di esserlo per questi fratelli e sorelle, grandi e piccoli, dell’Africa. Non posso dimenticarli, “wanabakia moyoni mwangu”(rimangono in fondo al mio cuore).
*missionario saveriano