Sant’Ignazio di Loyola e il Natale

  don Marcello Stanzione

Iñigo López de Loyola, che in seguito adotterà il nome più comune di Ignazio, nacque nel 1491 nel castello di Loyola, Azpeitia, nei Paesi Baschi della Spagna settentrionale. Ultimo di tredici fratelli di una nobile famiglia, perse la mamma a sette anni. Servì alla corte del Re di Spagna e nel 1517 prende servizio nell’Armata Reale. Rimase gravemente ferito alle gambe nel 1521 aPamplona. Durante la penosa e lunga convalescenza, dopo un miglioramento miracoloso e con le letture della Vita di Cristo e la Vita dei Santi avvenne la sua conversione a Dio.  Dopo una confessione generale a Monserrato, si fermò a Manresa, poco distante da Barcellona per quasi un anno. In questo periodo risalgono i primi scritti che si svilupperanno poi negli Esercizi Spirituali. Visita la Terra Santa nel 1523. Studente di grammatica latina a Barcellona, filosofia e teologia ad Alcalá di Henares e Salamanca si trasferisce a Parigi nel 1527 dove rimane per sette anni di studio. A Montmartre il 14 agosto 1534 fa voto di castità e povertà insieme ai sei primi compagni, tra loro S. Francesco Xavier e Pietro Favre e di recarsi a Gerusalemme o mettersi a disposizione del Santo Padre se non avessero potuto recarsi a Gerusalemme. È ordinato sacerdote nel 1537 a Venezia. Entra a Roma per porsi a disposizione del Papa Paolo III (1534-1549) dopo la straordinaria esperienza mistica in una cappella della località della Storta. Nel 1540 a Palazzo Venezia, Papa Paolo III approva formalmente la Compagnia di Gesù e un anno dopo Ignazio è eletto Preposito Generale. Paolo III approva il testo degli Esercizi Spirituali nel 1548. Inizia a dettare le sue Memorie nel 1553. Muore a Roma il 31 luglio 1556. Fu canonizzato il 12 marzo del 1622 insieme a S.Francesco Saverio, S.Filippo Neri, S.Teresa d’Avila e S.Isidoro detto contadino. La basilica di santa Maria Maggiore è la quarta delle basiliche maggiori del centro della Cristianità.  Per sant’ Ignazio però questa basilica ha in più rispetto alle altre un ricordo speciale. Nella cripta della cappella del Santissimo ( attuale Cappella Sistina )possiamo trovare l’altare dove Sant’Ignazio celebrò la sua prima messa il 25 dicembre 1538. Ai tempi di sant’Ignazio tale altare si trovava a circa quindici metri verso destra rispetto a dove si trova oggi. La Cappella Sistina non era ancora stata edificata. Lì si conservavano le reliquie del Santo Presepio e le rispettive sculture di Arnolfo di Cambio. Nel  1586 furono traslate sul fondo del muro dell’attuale cripta. Sant’Ignazio comunicò l’evento alla sua famiglia a Loyola con queste parole: “ Il giorno di Natale scorso, nella chiesa di nostra Signora la Maggiore, nella cappella dove si trova il Presepe in cui fu deposto il bambino Gesù, dissi la mia prima messa con il suo aiuto e grazia”. La sobria comunicazione di Ignazio non ci permette di penetrare a fondo nei sentimenti del santo in quest’occasione. Possiamo ricordare che, pochi anni dopo, il santo scriveva (15 febbraio 1544) riguardo alla messa che aveva celebrato:” molto sentire e vedere nostra Signora molto propizia davanti al Padre, tanto che, nelle preghiere al Padre e al Figlio e nella consacrazione, non potevo non sentirla o vederla come chi è parte o porta di così grande grazia che spiritualmente sentivo. ( Nel consacrare apparendo essere la sua carne in quella di suo Figlio) con tante luci nella intelligenza che non si potrebbero scrivere”.  E in altra occasione scrive: “ Quando avevo il Santissimo nelle mani, mi venne un parlare ed intenso moto interiore, di mai lasciarlo per tutto il cielo o il mondo, o ecc., mentre sentivo nuove mozioni, devozioni e gaudio spirituale” ( sabato 23 febbraio). Il quadro della Madonna, attribuito dalla devozione dei fedeli a san Luca, fu fatto dipingere da san Francesco Borgia per consegnarlo al beato Ignazio di Azevedo quando si preparava a partire per il Brasile. Il Borgia , Generale della Compagnia di Gesù, ottenne il permesso di fare tale copia da Papa san Pio V, con collaborò strettamente nel servizio a Roma e alla Chiesa universale. Questo era il quadro della Madonna che il beato portava con i suoi trentanove compagni gesuiti, quando, assaliti in mare furono martirizzati dagli ugonotti, vicino all’isola della Palma (Canarie). Il luogo della prima messa di sant’Ignazio ( 1538) è anche quello della prima messa di Pedro de Ribadeneira (1553), suo biografo e figlio spirituale, che per devozione al santo, allora ancora vivo, volle celebrarla, quindici anni più tardi, nello stesso posto in cui l’aveva celebrato lui.