Sarno: Referendum, No vale doppio

“Un no” per la patria, per dire basta alla casta: per Sarno, sarebbe anche un “no” all’amministrazione comunale di centrosinistra che “ha deluso la città restando inerme davanti ai problemi dei cittadini”: così Giuseppe Agovino, coordinatore di Forza Italia dice la sua sul caso. Domenica 20 novembre 2016 alle ore 18:30 presso la braceria “Casa Albero” a Sarno, in Via Pioppazze 60, si terrà un incontro-dibattito sulle ragioni del NO al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre dal titolo “Un NO per la Patria”. Interverranno il presidente del comitato per il NO di Sarno Bruno Liguori, il portavoce dell’associazione “NoiNO” Antonio Mancuso, il coordinatore cittadino FI – Sarno Walter Mancuso, il coordinatore FI della zona dell’Agro Francesco D’Antuono, il commissario provinciale FI sen. Enzo Fasano, il Capogruppo FI al Comune di Sarno e commissario provinciale FIG – Salerno Giuseppe Agovino. Concluderà l’evento l’on. Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Camera dei Deputati e consigliere comunale FI nella città di Napoli. Anche nella zona dell’Agro nocerino-sarnese Forza Italia è impegnata nella campagna a favore delle ragioni del NO al referendum costituzionale. In questa occasione attraverso la figura del commissario provinciale FIG Giuseppe Agovino si esprime la battaglia generazionale condivisa da tutto il movimento giovanile di Forza Italia della provincia di Salerno contro la riforma della costituzione proposta dal presidente Renzi. “Abbiamo intrapreso la dura battaglia del no in quanto siamo convinti che si tratti di una guerra contro la casta che deve essere vista una volta e per tutte. Infatti, è un momento di confronto importante con i cittadini che devono essere chiamati a dare il loro giudizio”. In particolare, Giuseppe Agovino spiega il valore del “no” per i cittadini di Sarno: “E’ un doppio no: a Sarno il voto al referendum è un voto politico che ha una valenza nazionale, per dire no alla riforma di Renzi che calpesta la Costituzione, ma si tratta di un consenso che ha anche una valenza locale, per dire no all’amministrazione del non fare niente che ha fatto dell’assenza di programmazione la caratteristica principale. I cittadini sono chiamati anche a dire no alla clientela ed ai favoritismi, alla situazione di disagio socio-economico ed occupazionale in cui siamo finiti, all’aumento della pressione fiscale per i nostri commercianti. A Sarno in questo referendum siamo chiamati anche a dire no alla Soget che ancora opera sul territorio, per dire no all’impianto di trattamento rifiuti nel cuore dell’area agricola. Insomma, due volte no per dar un segnale forte di bocciatura all’amministrazione comunale che sostiene le ragioni del sì e di un governo che sta mettendo in ginocchio l’intera nazione” conclude Giuseppe Agovino.