Addio giullare mordente!

di Rita Occidente Lupo

La sua satira, che ha striato il Novecento, dagli anni ’60, mancherà non soltanto a Beppe Grillo! Infatti, quello di Dario Fo, un approdo culturale, che anche se patinato da visioni extraparlamentari, ha tenuto il passo col tempo. Le costanti sferzate al potere, gli avrebbero meritato quasi un Oscar, da Robin Hood della cultura povera! Nel senso che le sue battaglie ideologiche, partendo sempre dal basso ed inchiodando i poteri forti, ad un sarcasmo che il teatro gli ha plaudito. Dopo la morte della sua fedele compagna di vita, oltre 60 anni insieme, Franca Rame, ha continuato grazie all’affetto del figlio Jacopo, dei nipoti, a lavorare senza lasciarsi andare…anche se ormai se n’era andata per sempre la metà del suo andare. Fo è stato un dissacratore per dei versi, ma anche un profondo conoscitore dell’animo umano, che ha portato nelle sue scene, conferendo al teatro un’aura di nicchia, per la costante sferzata a moralismo becero ed a fiction esistenziali. Amato da un certo pubblico, ex sessantottino, stimato anche da chi ha dovuto riconoscere in lui un notevole talento letterario. Dalle corde giullari, a quelle d’intellettuale moderno, sempre intento a trovare soluzioni alternative a schemi stereotipati. La sua geniale creatività, ha fatto centro nelle masse, riscuotendo anche oltre confini, numerosi consensi. Oggi, il Nobel meritato, ricorda che ancora la cultura chiama adepti, al di là di ogni credo e confine!