Roma: Governo, Cardiello “Piano Ospedaliero Campaniia, plurime violazioni, si cambi!”

Il Sen. Cardiello presenta l’interrogazione avente ad oggetto il nuovo piano ospedaliero.”Dopo uno studio approfondito e le plurime segnalazioni delle associazioni del settore, che ringrazio per la proficua collaborazione, non potevo esimermi da un’analisi del prospettato Piano Ospedaliero. Tale provvedimento ridisegna la materia sanitaria nella nostra Provincia, ma evidentemente è il frutto di una politica poco lungimirante e indifferente verso i problemi dell’area Sud. Sono molte, anzi troppe, le violazioni normative messe in atto dal Commissario ad Acta che, invece, doveva essere il primo garante del rispetto delle leggi. Segnalo, in questo breve elenco, quelle più evidenti che ho ritenuto opportuno inviare, previo atto di sindacato ispettivo, al Ministro Lorenzin per una dettagliata relazione: Il Commissario ad acta, in particolare, nelle tre aree della Valle del Sele, Agro-Nocerino- Sarnese e Vallo della Lucania, non ha rispettato l’indice fissato dallo stesso D.M. n. 70/2015 pari a 2,95 posti letto per 1.000 abitanti; le disposizioni del D.M. n. 70/2015 risultano essere violate anche per quanto concerne Ostetricia, Ginecologia e Pediatria dell’Area della Valle del Sele. In base al Piano anche Ostetricia e Ginecologia del P.O. di Eboli viene definitivamente chiusa; l’art. 2, comma 2bis, del D.Lgs. 502/92, recante Riordino della disciplina in materia sanitaria, ha previsto l’istituzione di una Conferenza Permanente per la programmazione sanitaria e socio sanitaria regionale, cui deve essere sottoposta qualsiasi misura di pianificazione (in materia). In Campania, tale organismo non è stato istituto; il provvedimento commissariale modifica e sostituisce tutti gli atti amministrativi in contrasto, ivi compresi, i Piani Attuativi Aziendali. La modifica e rinnovazione della procedura pianificatoria sanitaria, in ossequio al principio del contrarius actus, esigeva la partecipazione degli Enti Locali; l’art. 35 della Legge Regionale della Campania (LR n. 32/1994) ha prescritto che gli atti aziendali, che hanno ad oggetto i Piani Attuativi del Piano Sanitario Regionale (il Piano Ospedaliero, come è noto, rientra nel Piano Sanitario), devono preventivamente essere in­viati alla Conferenza dei Sindaci per la acquisizione del parere (obbligato­rio) di competenza; il Decreto commissariale è stato disposto senza acquisire il parere della Conferenza dei Sindaci dell’A.S.L. Salerno, malgrado la disciplina in tema di commissariamento non deroghi alle regole di formazione dei Piani Sanitari; eventuali patologie cardiache acute, a titolo esemplificativo, rischiano di diven­tare irreversibili, essendo necessario un tragitto di almeno due ore (di strade montane) per raggiungere il più vicino presidio (di pronto soccorso), dotato di terapia intensiva coronarica, con intuibili conseguenze per la garanzia dei livelli di assistenza minimi sanitari (cd. golden hour). Pur comprendendo che l’emergenza finanziaria rappresenta sicura­mente un “vincolo” per la pianificazione dei servizi pubblici, l’applicazione del Piano Ospedaliero dimostra che si è sacrificata la garanzia dei livelli minimi assistenziali, in un territorio montano disagiato, caratterizzato da sviluppo diradato, che non può subire una drastica chiusura dell’emergenza sanitaria; la redazione del Piano Ospedaliero rientra nella competenza di pianifi­cazione (di Settore), destinata a produrre effetti su tutti i territori degli Enti Lo­cali (Comuni e Province), titolari di competenze autonome, in tema di organizza­zione e gestione dei servizi pubblici locali; il Piano Ospedaliero ha estromesso completamente anche le Autonomie Locali, le Organizzazioni Sindacali (degli operatori del settore pubblico e privato) ed i rap­presentanti delle strutture accreditate; lo scostamento ri­spetto alle previsioni del D.M. n. 70/15 dovrebbe necessariamente comportare l’illegittimità del Decreto n. 33/2016. Queste violazioni amministrative non potevano passare inosservate, nel silenzio generale della politica locale, ma dovevano essere sottoposte al Ministero della Salute per una valutazione globale che miri sempre alla tutela della salute del cittadino. Sono certo che, dopo aver riscontrato quanto documentato, verranno apposti significativi correttivi.”

 Sen. Franco Cardiello
Gruppo FI