Vietri sul Mare: Benvenuto Apicella, ceramista non per caso

Rita Occidente Lupo

L’antica arte ceramista, tramandata di generazioni. Il caso di Benvenuto Apicella, che dagli anni ’80, lavorando presso la Fucina Solimene, ha appreso l’arte del tornio, come il padre Raffaele, tuttora arzillo nella sua passione da sempre. Dopo gli studi superiori, la qualifica di maestro d’arte, in aggiunta al diploma di ragioniere, assecondando un’attitudine impressa nel Dna. E quando si seguono le proprie passioni, si tien dietro a quello che nasce dal profondo del proprio essere, non per secondi fini, brillanti risultati. Fu così che nell’86 fu insignito di una prestigiosa onorificenza a Faenza, risultando vincitore mondiale torniante. Un encomio che non ha assolutamente fatto perdere di vista la realtà di ogni giorno: di qui la stretta collaborazione con la Casa circondariale salernitana, dopo l’esperienza all’Icatt di Eboli. Corsi dietro le sbarre, a coloro che intendono ingannare il tempo che può scorrere a volte troppo lentamente, per la pena da scontare. Apprendendo i rudimenti della ceramica, imparando a manipolare l’argilla e giungendo a conoscere i segreti delle decorazioni. Piuttosto schivo, dal voler svendere il proprio operato, Apicella commenta il costante flusso turistico, che registra il Comune vietrese: “Le richieste che ci pervengono, le più disparate, anche se gli stranieri cercano i simboli della tradizione: l’asinello in verde ramino, per antonomasia il simbolo. L’esportazione di numerosi pezzi che realizzo, all’estero, punta su vasellame e stoviglie. Almeno questi sono i più richiesti in America ed Australia. Mi fa piacere che in Piazza Matteotti, laddove esiste un costante flusso autoveicolare e di turisti che intraprendono la discesa per Marina, ci sia una mia opera, proprio l’Asinello. Devo riconoscere che, malgrado la crisi, nel mio negozio in Corso Umberto, ai piedi di Palazzo di Città, tanti fanno capolino, indecisi nella scelta dell’articolo da acquistare, per l’imbarazzo. C’è ancora chi sa riconoscere l’originalità….dai falsi d’autore, anche nel nostro campo!”