Salerno: standard sicurezza insufficienti, Guardia Costiera ferma nave straniera in porto

Nella mattinata di ieri, nell’ambito della quotidiana attività ispettiva di Port State Control (P.S.C.) condotta sulle navi straniere dal personale specialistico della Guardia Costiera di Salerno, è stata accertata l’insufficienza degli standard di sicurezza di un’unità mercantile giunta nel locale porto commerciale. Segnatamente, l’ispezione di P.S.C. alla quale vengono sottoposte le unità straniere da parte dell’Autorità dello Stato di approdo, riveste particolare importanza in quanto rivolta a garantire che una nave che scala un porto in navigazione internazionale non presenti condizioni sub-standard rispetto a quelle stabilite nelle Convenzioni Internazionali che regolamentano la sicurezza della navigazione (come l’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima – E.M.S.A.), costituendo così un pericolo per la salvaguardia della vita umana in mare nonché per l’ambiente e lo stesso habitat rivierasco dei porti in cui vanno ad effettuare i loro traffici commerciali. In tale ottica, con l’ausilio anche di strumenti di controllo europei (come la piattaforma informatica Thetis) le navi ispezionate risultate non conformi agli standard di sicurezza dettati dalle norme internazionali sono destinate all’allontanamento dai mari europei. Per questi motivi gli uomini appartenenti al Nucleo specialistico di Sicurezza della Navigazione posti alle dipendenze del Comandante del porto di Salerno, C.V. (CP) Gaetano Angora, hanno provveduto ad effettuare il fermo amministrativo di un’unità commerciale straniera giunta in porto ieri mattina che presentava deficienze relative alle dotazioni di sicurezza personali e collettive nonché all’operatività della timoneria di emergenza attivabile in caso di abbandono nave. Al Comandante e all’armatore dell’unità, attualmente in porto, è stata comminata una sanzione pecuniaria di circa € 800,00. La nave non potrà riprendere il viaggio prima che siano state adeguate le dotazioni di sicurezza agli standard internazionali previsti e effettuate le riparazioni necessarie, verificate e certificate dall’ente tecnico di bandiera preposto. Tutto ciò a salvaguardia, come detto, della vita umana in mare, dell’ambiente e dell’ecosistema marittimo e costiero.