Mercato San Severino: Sindaco Giovanni Romano, opinioni tra la gente

Anna Maria Noia

È tempo di incertezza politica e istituzionale, a Mercato S. Severino: in attesa del commissario prefettizio, a seguito dei recenti episodi di cronaca “giudiziaria” (sembra) – fatti ormai sulla bocca di tutti e che riguardano le dimissioni del primo cittadino Giovanni Romano – ci si interroga su come sarà il “dopo Romano”. Pare che a giorni verrà nominato e, dunque, si insedierà il nuovo gerente che traghetterà la cittadina verso le elezioni previste – se tutto andrà bene – a maggio 2017. All’orizzonte si profila una fase di transizione, di confusione. Ma cosa pensano – o hanno pensato – i Sanseverinesi riguardo lo scioglimento del consiglio comunale, dell’apparente “resa” di Romano, del fallimento della politica in questo momento  così particolare? E qual è lo stato d’animo dei membri delle associazioni – soprattutto – giovanili del commissariando Comune? Tra i capannelli delle persone in piazza c’è amarezza, delusione. La tristezza aleggia sui volti, i Sanseverinesi si dicono in maggioranza dispiaciuti. Così come a livello di associazionismo. Tra i più disorientati: G. C. e C. T. – che aspettano lo sviluppo degli eventi per potersi pronunciare su quanto dovrà attuare la compagine “oppositiva”. Andiamo però a sondare più nello specifico l’opinione pubblica, tastiamo il polso alla gente. Tra i responsabili dei principali sodalizi più prossimi al Comune, c’è Giovanni Molinaro dell’Epi – la Protezione Civile locale: “Anche se l’associazione continuerà il suo corso, andando avanti per il bene della città, sono dispiaciuto dopo questi venti anni di attività assieme all’amministrazione Romano. Giovanni è stato come un padre e un fratello, per me. Mi ha visto crescere. Il mio è un giudizio umano, all’infuori della politica”. Che le varie realtà associative non siano e probabilmente non saranno molto penalizzate dalla situazione, lo dichiara anche Lucia Ciuci del Forum dei Giovani. Ecco il suo parere: “Siamo apartitici e apolitici. Il Forum, pur collegato al Comune, in realtà è autonomo sia a livello di fondi e di finanziamenti che come attività ricreative e culturali”. Anche i responsabili di altre associazioni assicurano l’indipendenza da palazzo di Città. Tra questi, Luca Picarella di “Alfonso Gatto” (frazione di Curteri), il quale si ritiene dispiaciuto per la vicenda umana di Romano, ma crede sia opportuno dare tempo al tempo e sostiene di non voler parlare. E i privati cittadini? Il medico Corrado Caso afferma: “Spero per il bene della collettività che si esca da tale situazione quanto prima possibile. Il commissariamento è di per sé una brutta pubblicità per la città. Anche la popolazione è responsabile di quanto avvenuto – chiosa. “Auspico e invoco serenità, è un momento cruciale e difficile ma deve passare – aggiunge inoltre. Rossella P. invece dice che “Romano lascia la città in balia dei debiti, mentre necessiteremmo un rinnovo generazionale della vecchia politica per ragionare insieme su una visione alternativa di S. Severino”. Alcuni paragonano la situazione attuale a quella che vide protagonista Vincenzo Erra – ovviamente mutatis mutandis, ossia: cambiate le cose che devono essere cambiate. Il paragone, pur non del tutto rispondente all’attualità, calza abbastanza per attuare una similitudine tra due grandi primi cittadini, ambedue – a modo loro – “colpiti” dalla giustizia. Catello, architetto di S. Severino, ha invece asserito che non ha nutrito troppa simpatia nei confronti di Romano. Intanto, in attesa del passaggio di consegne, iniziano i primi “comizi”. A partire dall’appuntamento di venerdì primo luglio 2016 – ore 20.30 – in piazza Dante. Non si tratta (non si è trattato) di una campagna elettorale tout court bensì di un’occasione informativa verso la cittadinanza, affinché si sappia come e perché è stato sciolto il consiglio comunale – il civico consesso, la civica assise. In vista del voto, potrebbero essere anche sei o sette i papabili candidati.