Benedizione

Angelo Cennamo                       

Dopo aver letto romanzi come Benedizione, Canto della pianura e Crepuscolo – la cd Trilogia della pianura – non possiamo fare a meno di chiederci perche’ uno scrittore come Kent Haruf in Italia sia così poco conosciuto. E perché a pubblicare i suoi libri sia una minuscola e arrembante casa editrice milanese, la Enneenneeditore, anziché un colosso dell’editoria come Rizzoli o Mondadori. Di Haruf si fa fatica a trovare anche pochi cenni biografici. Di lui sappiamo che è originario di Pueblo, nel Colorado, che è morto due anni fa, e che prima di approdare alla narrativa ha fatto svariati mestieri: l’infermiere, il carpentiere, il bibliotecario. Benedizione, uscito per la prima volta in America nel 2013, racconta l’ultimo mese di vita di un uomo al quale è stato diagnosticato un cancro. Dad Lewis, questo il nome del protagonista, vive con la moglie Mary nella sua vecchia casa di campagna nella periferia di Holt, una cittadina immaginaria del Colorado – Stato situato nella zona centrale degli Usa, dal paesaggio mozzafiato, dominato da aspre catene montuose e da pianure sconfinate che d’estate profumano di mais. L’America contadina, romantica, nazionalista e puritana dei coniugi Lewis è un piccolo mondo antico fatto di valori semplici e indissolubili dove le parole computer e smartphone sono bandite dal racconto, e perfino l’adulterio può diventare causa di licenziamento. Intorno alla  figura del vecchio Dad e al suo capezzale ruotano diversi personaggi, mai gregari ma cooprotagonisti di una storia lenta e avvolgente che sa intrattenere e commuovere al tempo stesso: la figlia Lorraine, segnata da una precedente tragedia familiare e venuta da Denver per assistere i genitori nei giorni più dolorosi; il reverendo Lyle, malvisto dalla comunità di Holt perché predica la tolleranza negli anni in cui il suo Paese è in guerra contro l’integralismo islamico; la vicina di casa Berta May, che vive in compagnia della nipotina Alice rimasta orfana della madre; le signore Johnson: Willa e sua figlia Alene “donna di mezza età sola e isolata, l’insegnante senza marito che passa la vita in mezzo ai figli degli altri, una che un tempo prima aveva avuto un breve, eccitante momento di passione ma poi aveva fatto marcia indietro”; Frank Lewis, il figlio omosessuale di Dad e Mary, scappato di casa dopo il diploma e mai più tornato. Benedizione è un romanzo corale in cui le vite dei personaggi si intrecciano le une alle altre in un afflato di valori e di sentimenti autentici che resistono al logorio della modernità. Un libro ricco di poesia e di suggestioni country che affronta i temi delle relazioni umane, della malattia e della ricerca della redenzione con molto garbo e con delicatezza. Il Colorado di Kent Haruf somiglia molto al Maine di Elizabeth Strout, così come la contea di Holt ci ricorda Crosby, il villaggio dove la scrittrice di Portland ha ambientato i racconti di Olive Kitteridge. Stesse atmosfere che evocano un’America lontana  dai grattacieli e dal frastuono delle metropoli; un Paese rurale, attraversato da mandrie di bovini al pascolo e solcato da strade polverose di terra battuta. In una delle scene più pittoresche del romanzo, Lorraine e le signore Johnson, per trovare refrigerio dalla calura estiva, si denudano e fanno il bagno nell’abbeveratoio del bestiame, tra le mucche che riposano, il fango e il letame. Pagine indimenticabili di una letteratura sobria e minimalista che merita di essere riscoperta e approfondita.