Vallo di Diano: Codacons, preoccupazioni su nuovo Piano Ospedaliero

“YES, WE SPOKE”, verrebbe da dire. Sì, abbiamo parlato, ma nessuno ci ha ascoltato. La parola “spoke”, che non è solo il “past tense” di parlare (“to speak”), significa anche raggio. E adesso sembra essere considerata una bella parola, di dignità anglo-sassone quanto meno (e vuoi metter, di questi tempi!). Però vediamoci chiaro. Nell’emergenza cardiologica uno “spoke” (UTIC senza Emodinamica Interventistica) si affianca a un ”hub” di primo livello (UTIC con Emodinamica Interventistica) che fa riferimento a un “hub” di secondo livello (UTIC con Emodinamica Interventistica e Cardiochirurgia). Ed ecco un possibile percorso assistenziale per tali emergenze, così come desumibile dal così tanto celebrato “Piano Ospedaliero”: Polla (spoke); Vallo della Lucania (hub di primo livello); Ruggi d’Aragona (hub di secondo livello). Anche per quanto riguarda l’emergenza legata all’ictus cerebrale acuto il Plesso Ospedaliero di Polla rimane uno “spoke” che farà riferimento a un “hub” di secondo livello o “STROKE UNIT” (con una U.O. di Neuroradiologia e una di Neurochirurgia) del Ruggi D’Aragona di Salerno. Tuttavia, data la particolare configurazione orografica del territorio a Sud di Salerno e la conseguente difficoltà di raccordare le varie aree con reti di comunicazioni dirette, ribadiamo che bisogna considerare alcuni dati incofutabili, quali i tempi di percorrenza da e per Vallo della Lucania, che dovrebbe rappresentare, ad esempio, un “Hub” per il territorio a Sud di Salerno per quanto riguarda l’emergenza cardiologica. In condizioni di traffico normale questi tempi di percorrenza possono essere confrontati con quelli per raggiungere importanti presidi sanitari locali (Salerno e Potenza) e risultano essere, secondo “google maps”, i seguenti: Polla-Salerno: 53 minuti, Polla-Potenza: 55 min., Polla-Vallo della Lucania: 1ora e 20 minuti. Questo comunicato verrà spedito, con urgenza, all’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS), perché si possano effettuare modifiche al Piano Ospedaliero della Regione Campania – per quanto riguarda la rete dell’emergenza a Sud di Salerno e, in particolare, nel Vallo di Diano.  Con questa organizzazione dell’emergenza sanitaria, infatti, temiamo che molti cittadini che abitano al di sotto della linea geografica di Eboli siano a forte rischio. E forse non è un caso che questa stessa linea ricorra più volte nelle questioni sociali e nella storia letteraria del nostro Paese. Pur tuttavia, se non cogliamo il dato che le zone a più bassa densità di popolazione devono essere parimenti servite rispetto a quelle fortemente urbanizzate, continuiamo a commettere errori socio-politici macroscopici, allontanandoci inevitabilmente da ciò che è stabilito dal dettame costituzionale (art. 3, art. 32) che sta a fondamento della convivenza civile di un’intera Nazione.

Il responsabile della sede

 prof. Roberto  De Luca