Salerno: OHMe con “Il tuffatore” Flavio Giurato al Piccolo Teatro al Giullare

Nel ’78 Firma già un contratto con Ricordi con “Per futili motivi” ma è negli anni ’80 che Flavio Giurato, con il concept album “Il tuffatore” (1982), e “Marco Polo” (1984) si appresta ad entrare nell’Olimpo della canzone d’autore italiana. Ma i discografici ancora non lo sanno che lui, che è un outsider vero, sta intanto progettando la sua fuga verso le sue stanze sonore così distanti dal mainstream. Seguirà un silenzio di 12 anni rotto da “Il manuale del cantautore” e poi, definitivamente, dall’uscita, nel 2015, de “La scomparsa di Majorana” che presenterà al pubblico salernitano, venerdì 25 marzo (ore 21,30) al Teatro Giullare di Salerno, nell’ambito della rassegna OHMe.  Giurato è il segreto meglio custodito della musica italiana, per alcuni uno dei più grandi cantautori italiani viventi. Fratello del giornalista Luca, artista di culto per addetti ai lavori e appassionati, autore di tre album meravigliosi ci fa dono, oggi, di un nuovo capolavoro, definito da Christian Zingales della rivista Blow Up come “Un disco che in futuro sarà adorato come un monolite sacro”.  L’ultimo è un album manifesto e l’apologia dalla “musica organica garantita” senza bpm, dedicato soprattutto alla grande ricerca degli armonici, il più ambizioso dei segreti del suono: la tastiera che si sente accompagnare le chitarre non esiste perché quel suono è creato spontaneamente dagli armonici su cui l’artista ha fondato un progetto di musicoterapia, negli ospedali psichiatrici. Dieci tracce per un lavoro pensato come un disco analogico e rigorosamente destinato ad un ascolto in cuffia che possa ricreare le complesse atmosfere dello splendido isolamento nel Val d’Arno, dove è stato registrato da Andrea Cozzolino con la produzione artistica di Piero Tievoli.  Il lavoro di pre-produzione è durato quattro anni, come le quattro stagioni, nella sede della Entry di Roma. In merito al suo ultimo lavoro, il cantautore dichiara: «Lady Diana Spencer avrebbe voluto vedersi dissolvere come la pastiglia dell’Alka Seltzer nell’acqua del bicchiere. La possibilità di scomparire, l’opzione di non esserci più volontariamente. Il cambio di identità, il programmato suicidio del talento. Majorana come una chiave usb infilata nel racconto dell’Italia di oggi: si può inserire, si può espellere, l’importante è farlo in cuffia.»  Tutta la lavorazione dei brani è stata eseguita in accordo con le fasi lunari. Dall’inizio del 2016, Giurato è ripartito in tour accompagnato al basso da Federico Zanetti e alle percussioni da Daniele Ciucci Giuliani. Il suo concerto è tra i “best live” di gennaio secondo i direttori artistici dei club del circuito KeepOn. Ohme è un’operazione di “resistenza” ed innovazione culturale e musicale, un impeto sonoro che porta, a Salerno, il meglio che la musica di oggi propone, selezionata secondo un unico criterio: la qualità. Una scelta pienamente riassunta nel concetto di ohm ovvero – con un significato traslato – di unità di misura della resistenza elettrica.