Salerno: Cisl a margine proposta piena integrazione Facoltà di Medicina -Azienda Ospedaliera

Confronto a margine dell’elaborazione del nuovo “atto aziendale”!  Nell’incontro avuto con i vertici universitari e del Commissario Straordinario Dr. Cantone, la Cisl Università di Salerno ha chiesto la “piena integrazione” fra la Facoltà medica dell’Ateneo di Salerno e l’Azienda Ospedaliera. Una determinazione, dunque, anche volta alla “delocalizzazione” delle attività universitarie dal Ruggi d’Aragona (Salerno) al presidio ospedaliero di Mercato S. Severino e la salvaguardia di quello di Cava de’ Tirreni. Piccoli comparti ospedalieri in grado: 1) di ritrovare una “ragione sociale” (altrimenti smarrita nel buco nero di “anonimi tagli di spesa”) 2) identificare un picco di eccellenza al crocevia di alta ricerca e l’innesto di quest’ultima nel contesto applicativo e funzionale di strutture già esistenti oltreché “prossime” al polo medico di Baronissi e il campus di Fisciano. Niente di più, niente di meno! La proposta, nel silenzio assordante della Politica, ha provocato pulsioni contrastanti e, in qualche segmento dell’Ordine dei Medici, anche istintive reazioni negative. Ragioniamo! E’ una proposta elaborata nel vivo di due incontri (organizzati dalla Cisl Università nel 2002 e nel 2004 oltreché nei Congressi Aziendali) che – con sapore profetico – ha cercato di scongiurare rischi e offrire alla riflessione collettiva un ventaglio di opportunità. Quale il rischio? La rivendicazione puramente localistica che – oltre il giusto richiamo alla tradizione della Scuola Medica – azzarda una configurazione inefficace rispetto alle nuove frontiere di una più moderna rappresentazione didattico-scientifica; Quali le Opportunità? 1) La possibilità di sostenere le attuali strutture sanitarie dell’area salernitana con una realtà di alto livello formativo e scientifico. 2) L’occasione per l’Ateneo salernitano di rilanciare una nuova stagione identificata nei “picchi d’eccellenza” sul versante della ricerca. 3) Il drenaggio e l’impegno sul territorio di intelligenze e risorse che, a tutt’oggi, (a partire dalle realtà studentesche e di ricerca) sono costrette all’emigrazione intellettuale. 4) Un ruolo determinante delle “nuove frontiere” della ricerca medica in relazione alle esigenze di specializzazione delle singole sedi medico-ospedaliere della provincia di Salerno. La Cisl Università crede che sia tempo per un dibattito complessivo, per un vero e proprio “salto di qualità” che coniughi vocazioni territoriali, un nuovo ruolo dell’Ateneo di Salerno e il rilancio dei Poli sanitari locali. La Cisl Università non partecipa a polemiche spesso di natura corporativa o psico-baronale ma chiede l’attivazione di tavoli di discussione perché le scelte in campo sono politiche, così come pubbliche e concrete vanno definite le rispettive “assunzioni di responsabilità”. Fa bene, la Cisl Università di Salerno, a sottolineare come queste riflessioni siano premesse progettuali necessarie al compimento di un obiettivo storico condiviso ed a rilanciare un impegno ed una presenza politica costante. Nell’interesse, come sempre, delle Comunità, dei Territori e dalla parte degli studenti, figli di Lavoratori.