Napoli: 15°anniversario Servizio Civile, Amesci dona opera Fraterno al Presidente della Repubblica

In occasione dell’incontro del Presidente della Repubblica con i volontari del Servizio Civile Nazionale, promosso dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, una delegazione di giovani in Servizio Civile impegnati nella realizzazione dei progetti Amesci porterà in dono al Presidente della Repubblica un’opera realizzata dall’artista Matteo Fraterno. Un gesto simbolico per esprimere la riconoscenza dei volontari e di Amesci verso il Capo dello Stato che ha voluto riunire attorno a sé i giovani, gli enti e le istituzioni impegnate nella promozione del Servizio Civile per celebrare, insieme, il 15° anniversario della nascita di questo istituto.“L’opera del Maestro Matteo Fraterno rappresenta per Amesci i valori cui si ispira il Servizio Civile Nazionale, per questo abbiamo voluto farne dono al Presidente della Repubblica che al Servizio Civile ha dato vita e garantisce sostegno” spiega il Presidente di Amesci, Enrico Maria Borrelli. “Ananke, questo il titolo dell’opera, in greco significa bisogno, necessità. E per noi il Servizio Civile è questo: la risposta a un bisogno. E’ infatti per offrire risposte ai bisogni del Paese, dei suoi cittadini, che il Servizio Civile Nazionale si presta quotidianamente. Un bisogno al quale rispondono i giovani volontari, in rappresentanza di una generazione che non si sottrae dal fare la propria parte, con impegno e amore, per assicurare benessere sociale, coesione, solidarietà, tutela del patrimonio storico, artistico, ambientale”.“E’ per me un grande onore e fonte di profonda soddisfazione che una mia creazione venga portata in dono al Presidente della Repubblica da giovani che si impegnano attraverso il Servizio Civile per il proprio Paese” dichiara il Maestro Fraterno. “I materiali utilizzati, pietra lavica ceramizzata e acciaio, esprimono un legame con il territorio vesuviano, fortemente vulcanico, ad indicare la volontà di lavorare una materia, robusta, indissolubile, che esprime la nostra storia”.