Roccadaspide: Auricchio scrive ad Autorità per procedimento su Assessore Luigi Bellissimo

Ill.mo Sig. Procuratore, vorrà innanzitutto scusare questo mio intervento, che indirizzo a Lei giammai per intromettermi nel merito del procedimento emarginato in oggetto, di cui il P.M. titolare è garante assoluto di legalità e di giustizia, ma semplicemente per sottolineare la “particolarità” della vicenda stessa, che – mio malgrado – ho dovuto apprendere il 26.02. u.s., in parte direttamente, data la presenza massiccia di oltre venti carabinieri intervenuti presso la Casa comunale ove io mi trovavo in ragione della carica ricoperta, ed in parte indirettamente, a seguito dell’informazione fornitami dal Responsabile dell’UTC – Ing. Tommaso Maria Giuliani –  relativamente al merito dell’attività di indagine espletata. Ebbene, fermo restando la piena et incondizionata disponibilità a fornire ogni forma di collaborazione e di assistenza in relazione alla vicenda de quo, non solo da parte del sottoscritto e dell’intera Amministrazione comunale, ma anche, e soprattutto, da parte di tutti gli Uffici e Dirigenti dell’Ente, al fine di chiarire ogni aspetto e dettaglio in termini di assoluta trasparenza e con la massima forma di cooperazione istituzionale, non posso però non manifestarLe il mio forte disorientamento di fronte alla lettura degli atti che hanno dato l’avvio alla massiccia attività investigativa (urgente) di perquisizione dei locali dell’Ufficio Tecnico del Comune di Roccadaspide, e non solo. Ha destato, invero, non poca perplessità rilevare che la suddetta attività di indagine, senza dubbio più che legittima, sia stata disposta a seguito di un presupposto ben individuato e specifico, segnatamente: l’informativa della Stazione CC. di Roccadaspide n. 51/19-1/2015 del 16/11/2015, secondo la quale – stando a quel che si legge testualmente nel decreto di perquisizione e sequestro ex art. 250 e ss c.p.p. del 09/02/2016 a firma del P.M. titolare e a me consegnato in copia dai Dirigenti Responsabili degli Uffici – l’Assessore Bellissimo Luigi ”….. riveste il ruolo di Assessore e contestualmente con la sua ditta effettua lavori per detto ente”, che ancora, “…..la ditta Mira Costruzioni della quale il predetto è legale rappresentante stava effettuando lavori per conto del comune di Roccadaspide…”, che “…..sempre per lavori presso il Comune di Roccadaspide operava su un cantiere di detto ente la ditta Bellissimo Manuel Costruzioni, di Bellissimo Manuel, figlio del predetto Bellissimo Luigi…”, ed ancora, che “….tale condotta fa ritenere che vi siano state delle irregolarità nell’affidamento dei lavori stante il duplice ruolo del Bellissimo Luigi e non risultando l’autorizzazione al subappalto sopra indicato”. Ebbene, la circostanza è palesemente infondata. Infatti, mai l’Assessore Luigi Bellissimo né la sua ditta Mira Costruzioni è risultato affidatario di lavori per conto del comune di Roccadaspide, ne gli stessi hanno eseguito lavori per conto del comune. Ritengo però molto grave che in una informativa di P.G. si possa riferire nei termini di quanto innanzi riportato, quando sarebbe bastato semplicemente verificare la circostanza (cioè della mancanza di autorizzazione al subappalto in capo alla ditta Bellissimo Manuel Costruzioni) direttamente presso l’Ufficio Tecnico del comune, ovvero, ed in maniera ancora più agevole, collegandosi agevolmente al sito internet dell’ente, nello specifico all’albo pretorio on line, dove risultano pubblicati tutti gli atti amministrativi, ivi compresa la determina di autorizzazione al subappalto alla ditta Bellissimo Manuel Costruzioni (la n. 826 del 03/09/2015 e n. 258  reg.), che invece l’Ufficiale di P.G. della Stazione CC di Roccadaspide (allo stato ignoto) nella citata informativa (n.  51/19-1/2015 del 16/11/2015) riferisce essere mancante. Ma l’aspetto che risulta ancor più incomprensibile è il fatto che a fronte di una informativa datata 16.11.2015 l’attività di perquisizione e sequestro, ritenuta attività urgente ed indifferibile (“….poiché sussistono particolari ragioni di urgenza dovute alla possibilità che detti documenti vengano distrutti o dispersi), sia stata disposta dopo oltre tre mesi e mezzo. Va da sé che nella vicenda emergono elementi di forte perplessità, almeno in un cittadino comune quale può essere il sottoscritto, che non conosce certe dinamiche. Ma desta abbastanza sconcerto, sentimento per vero comune a tutta la popolazione di Roccadaspide, che d’improvviso si è vista assediata da un esercito di militari dell’Arma dei Carabinieri (per inciso molto più che corretti nello svolgimento delle attività espletate), apprendere che in una informativa, di cui chiaramente si sconosce il contenuto (oltre che il redattore), si siano sostenuti fatti e circostanze che non riflettono in alcun modo la realtà delle cose, almeno stando a quanto riportato nel decreto di perquisizione e sequestro innanzi detto. Né, per altro verso, si conosce la fonte di tale attività, se, come molto probabile, si tratti di un esposto anonimo, ovvero di una denuncia di soggetti identificati, o ancora se risulti il frutto di una iniziativa unilaterale dell’Ufficiale di P.G. estensore dell’informativa. Sta di fatto che tutto il dispendio di energie, di mezzi e di risorse umane impiegato, oltre che il fortissimo clamore pubblico destato dalla vicenda, alimentato, come sempre accade, da titoloni di prima pagina apparsi su tutti i quotidiani locali e in particolar modo su quelli circolanti su internet (che molto probabilmente in questo particolare momento di pre campagna elettorale ha fatto gioire solo qualche sparuto soggetto politicamente (contro)interessato per ovvie ragioni di appartenenza politica), ben avrebbe potuto essere evitato, con risultati sostanzialmente identici ai fini dell’attività di indagine, se la P.G. che ha trasmesso l’informativa avesse espletato un minimo di controlli e di accertamenti più mirati e specifici. La imminente campagna elettorale per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale fa sorgere molti dubbi sulla “tempestività” dell’attività di indagine disposta, alla luce delle anomalie innanzi dette e soprattutto degli esiti degli accertamenti operati (l’autorizzazione al subappalto alla ditta Bellissimo Manuel Costruzioni, contrariamente a quanto sostenuto, è come detto e come accertato dai militi intervenuti perfettamente esistente). Va da sè che il danno all’immagine che ne è derivato per il Comune di Roccadaspide, per gli Uffici dell’Ente, per l’Amministrazione Comunale e per i soggetti direttamente coinvolti è enorme, e nessuno mai potrà ripagarlo. I ruoli e le prerogative che ciascuno di noi ricopre, in ogni ambito e settore, devono essere sempre esercitati con il massimo della correttezza e con senso di responsabilità assoluto, responsabilità e correttezza che certamente il Comando Provinciale dei Carabinieri di Salerno e il Comando della Compagnia di Agropoli hanno sempre dimostrato negli anni e continuano a dimostrare quotidianamente nello svolgimento delle loro attività, indirizzate sempre a tutela della Cittadinanza e del territorio, come del resto i militari della locale Stazione CC. di Roccadaspide. Ciò nonostante, l’informativa di reato in questione, alla luce di quanto poi appreso ed accertato, appare quantomeno superficiale e sviante. Tuttavia, sono certo che la stessa non sia il frutto di un atteggiamento di parte o, peggio ancora, di un accanimento verso qualcuno da parte del
redattore, che – come detto – allo stato non è noto. Fatto sta che gli errori emersi e le conseguenze che ne sono discese inducono quantomeno ad una riflessione, anche perché se dovessero emergere elementi di ostilità e/o di rancore di qualcuno nei confronti di qualche altro e, quindi, elementi di parzialità e di non equilibrio nelle azioni poste in essere, allora sarebbe un fatto molto grave e pericoloso, rispetto al quale s’imporrebbe immediato un intervento di ripristino delle garanzie di legalità parte delle Autorità competenti. A Lei, dunque, come alle SS.LL. in indirizzo, ogni doverosa attività di verifica e di controllo.
Cordiali saluti
Girolamo Auricchio