Terapie chelanti, terapie alternative e no vaccini: una moda pericolosa
Oggi si parla spesso di terapie alternative, terapie chelanti e di no vaccini . I mezzi informatici, la rete stanno agendo spesso da inerte cassa di risonanza per diversi argomenti molto spesso privi di serie fondamenta. Molte volte i relatori in convegni improvvisati non sono medici , qualche volta relatori non medici espongono problematiche mediche e invitano medici e avvocati quasi quale prova della autenticità delle informazioni che si tenta di fare passare. Qualche volta invece ci troviamo di fronte a medici, che in modo empirico e personale, tendono a dimostrare la bontà delle loro teorie, dimenticando spesso , forse troppo stesso , che la medicina e la ricerca necessitano di percorsi rigidi e riproducibili. Molte volte anche percorsi rigidi ed evidenze che sembrano certe, sono solo situazioni non ripetibili oppure cose da rivedere bene. Pensare o fare pensare di ottenere miracoli da terapie cosiddette chelanti o alternative è una pericolosa moda, una pratica al limite del penale e comunque una errata convinzione che conduce molto spesso ad errati comportamenti Inoltre alcune volte mascherano e sottintendono piccoli o medi interessi economici anche personali La driatec fa analisi sul capello per ricercare metalli pesanti , ma senza alcun valore ne clinico e ne medico legale. Essa stessa inoltre è produttore di integratori per le cure.Tralasciando i pericoli del fai da te, è ovvio che se fosse così semplice curare tumori e altre patologie, i medici sarebbero i primi ad usare erbette ed alghe. Nel caso del cancro, il fatto di trovarci di fronte a malattia sconosciuta multifattoriale e a volte senza cura apparente ,costituisce terreno fertile per l’attecchimento nella mente di cure alternative “ della speranza “ o in errata convinzione di “ no chemioterapia “. Gravissima invece è la situazione di abbandono o non esecuzione di terapie tradizionali e la pratica di invogliare, convincere o anche decidere di utilizzare terapie diverse. Pur rispettando la libertà di scelta terapeutica , non dobbiamo tollerare l’istigazione da parte di pseudo competenti o medici con diverse convinzioni, spesso censurate dagli ordini dei Medici e non solo. Alcune terapie le usiamo nella pratica clinica quotidiana,ma di solito quali adiuvanti o integratori. Tutti dobbiamo tenere sempre ben presente che per quanto riguarda la pianta più conosciuta ” la camomilla “ non ne conosciamo tutti i principi attivi. Il mondo botanico è complesso e molte sostanze che la pianta produce non sono altro che prodotti per contrastare insetti e altre malattie. Numerose di queste sostanze non sappiamo neppure produrle in laboratorio. Molti di coloro che ne fanno uso sono mentalmente fragili , ansiosi, malati che somatizzano a livello di organi e apparati , quindi terreni fertili per informazioni sbagliate. In queste persone o in molti di essi ogni tipo di difficoltà della vita si scarica su diversi organi e apparati. Spesso attraverso il loro uso non si ottiene altro che il famoso e conosciuto effetto placebo. La medicina è cosa seria. Interpellai tempo fa uno dei più grandi farmacologi botanici Italiani, l’amico de Feo e la sua risposta fu netta: nessun effetto dimostrato della efficacia della alga Clorella. È un chelante ambientale con una probabile sostanza anti cancro in vitro di cui si dubita in vivo e la cui innocuità non è certissima. Le terapie chelanti serie vengono eseguite in centri specializzati e in caso di intossicazioni acute. Il resto è molto fantasia o opinioni di alcuni seguaci delle scienze empiriche e del fai da te. Ricordate sempre che esiste in medicina l’effetto placebo e attenti al tipo di patologia che si pensa di curare. Molte pseudo malattie, sono solo psicosomatiche, non per questo meno importanti ma sono somatizzazioni di stress e frustrazioni che si scaricano in diversi modi su organi e apparati. In tali pazienti anche l’acqua miracolosa potrebbe fare effetto, anche un santone potrebbe fare effetto. Senza essere totalmente negazionista, da medico, da oncologo e anche da perfezionato in fitoterapia, raccomando cautela ,cautela e ancora cautela. Le erbette naturali non sono innocue solo perché sono naturali. Dire naturale non è sinonimo di sicurezza e ne tantomeno di non tossicità. Le erbe possono creare problemi più dei farmaci specie se sono miscele, inoltre molte di esse provengono da zone non controllate dove vengono usati pesticidi e altre sostanze proibite in Italia . Un invito quindi alla prudenza , il filone no vaccini… si terapie fai da te… e succhi di frutta vari sta creando solo pericolosi adepti con future probabili ricadute negative su molte patologie e sulla salute della gente. I vaccini altro nodo dei nostri giorni sono di indiscutibile utilità, se inoculati con scienza e coscienza e dobbiamo solo evitare il loro uso incongruo, in corso di malattie o controindicazioni certe e perseguire sempre e comunque una cosa importante “ la sua purezza “. Cosa quest’ultima abbastanza certa considerato la serie di controlli a cui sono sottoposti. Ovvio che possono esserci stati degli errori di percorso in quanto l’errore umano o il caso possono purtroppo a volte intervenire capricciosamente. Una cosa è parlare di integratori e antiossidanti altra cosa è pensare di somministrare ad esempio la chlorella e la zeolite o l’aloe come terapia. Tra l’altro spesso ci troviamo di fronte a pazienti già operati di cancro ad esempio e in fondo guariti, pertanto non avrebbe senso. Un mio collega a Napoli prescrive la chlorella non avendo alternative e in fondo… oltre ad una diarrea non ha particolari effetti collaterali . Ma attenzione non possiamo non tenere conto di probabili cataboliti o vie accessorie di metabolizzazione che in caso di esposizione a pluri sostanze potrebbero attivare vie metaboliche a noi sconosciute. Inoltre non possiamo assolutamente non tenere conto di altri farmaci che assumono ad esempio coumadin (WarfariN )o altri. Problemi complessi e non facili da capire per i non addetti ai lavori. Tutti ottimi argomenti per attirare gente,per incontri tra amici su face book e per un buon bicchiere di birra in un bar ma spesso senza alcuna utilità.
Dott. Vincenzo Petrosino
Medico chirurgo specialista in chirurgia Oncologica
Perfezionato in fitoterapia