Omicidio stradale, vedova vittima chiede a Grasso 'Caledarizzare subito ddl in Senato'

“Nessuna calendarizzazione in Senato, neanche per il mese in corso. Il ritardo dell’iter parlamentare della legge sul reato di omicidio stradale lascia altri assassini impuniti, e altre vittime rubate ingiustamente per strada che non avranno mai giustizia”. E’ lo sfogo di Marina Fontana, vedova di Roberto Cona, ucciso due anni fa da un tir in autostrada mentre andava in vacanza con la moglie. La donna rimase gravemente ferita. E da allora porta avanti al battaglia per fare approvare la legge sull’omicidio stradale. “Il Presidente del Senato Grasso ci riceva – chiede la donna – E ci aiuti a fare calendarizzare il ddl in Senato”. “Non sentite anche voi l’odore del sangue? Le grida? I lamenti? La vita di altri innocenti che improvvisamente ed ingiustamente vola via e che rimarrà senza giustizia? Non vi sentite responsabili? – chiede Marina Fontana ai parlamentari –
Dovete solo vergognarvi cari onorevoli che alla Camera dei Deputati avete aiutato chi delinque a rimanere impunito, rallentando la giustizia futura. Voi che votando sì, con voto segreto ad un emendamento pretestuoso ed inutile avete lasciato da parte il bene comune per il bene degli
assassini”. “E non voglio vendetta, non mi appartiene, ma voglio vivere in uno stato che difenda le sue vittime e che con la giustizia delle pene certe rieduchi chi sbagli creando un vero deterrente – dice la vedova di Roberto Cona – L’impunità non premia, aiuta a delinquere. E chi sta in silenzio
accettando passivamente tutto questo è complice di chi, con la sua guida irresponsabile, uccide restando impunito, le tantissime vittime della strada”.