Bruxelles: olio tunisino, Caputo “Parlamento respinga proposta Commissione Europea o ridimensioni”

“L’11 gennaio 2016 ho votato in commissione AGRI contro la decisione di facilitare l’export di 35mila tonnellate di olio d’oliva l’anno come misura temporanea fino al 2017. La proposta della Commissione europea, così come inizialmente presentata, rappresentava un grave danno per l’olivicoltura italiana e del sud Europa. Ecco perché mi sono battuto in commissione AGRI per la sua modifica (non essendo stato possibile rigettarla integralmente), presentando emendamenti destinati a creare meccanismi di protezione del mercato dell’olio di oliva europeo per tutelare i nostri imprenditori”. Lo ha dichiarato Nicola Caputo Parlamentare europeo e membro della commissione agricoltura “Gli emendamenti, che sono stati approvati in commissione AGRI, – spiega l’europarlamentare Pd – riguardano, da un lato, l’istituzione di una valutazione di impatto per garantire che le esigenze dell’UE in termini di approvvigionamento richiedano effettivamente una proroga del contingente tariffario di olio tunisino al 2017, e, dall’altro lato, la creazione di licenze di importazione mensili per evitare importazioni massicce all’inizio dell’annata di raccolta che potrebbero destabilizzare i prezzi nell’UE”.“Purtroppo in commissione INTA solo alcuni colleghi italiani e spagnoli hanno votato in dissenso alla linea del loro gruppo per sostenere tutti gli emendamenti presentati e sostenuti in commissione AGRI. C’è in particolare il rammarico per il fatto che non è stato approvato in INTA l’emendamento della commissione AGRI che tentava di attenuare l’impatto negativo delle concessioni dalla Tunisia per il comparto oleicolo”. “Sottolineo inoltre il fatto che si tratta di un accordo che scontenta tutti, anche i tunisini che, tramite in particolare “Le Forum Tunisien pour les Droits Economiques et Sociaux” (FTDES) e “l’Union générale tunisienne du travail” (UGTT), ritengono che la proposta della Commissione europea non avrà alcun significativo effetto positivo sulla situazione economica della Tunisia, andando anzi ad aiutare i produttori europei di olio d’oliva a preservare la loro posizione dominante nel mercato globale”. “L’ultima speranza per introdurre modifiche è riposta nel voto della mini plenaria del 24 febbraio a Bruxelles. Ho l’intenzione quindi – conclude Caputo – di portare in plenaria emendamenti correttivi che possano ridurre in maniera significativa l’impatto solo negativo di questa proposta sul settore olivicolo dei paesi del sud Europa e, in particolare, dell’Italia”.