Napoli: Blocco Studentesco, respinta aggressione antifascista al Liceo Vittorini

Questa mattina, durante un volantinaggio del Blocco Studentesco al Liceo Scientifico Statale Elio Vittorini, situato al Rione Alto, nella V municipalità, alcuni studenti dell’istituto hanno provocato i militanti dell’associazione studentesca di CasaPound Italia tentando di stracciare dei manifesti affissi all’esterno della struttura e spintonando alcuni militanti intenti a diffondere i volantini. Vi è stato quindi uno scambio di spintoni da entrambe le parti ma la cosa si è conclusa senza problemi e il volantinaggio è proseguito. Oggi pomeriggio tuttavia, alle ore 14:00 circa, un gruppo di una ventina di persone, appartenenti al centro sociale Ex OPG – Je So’ Pazz, si sono recate nel suddetto quartiere, per attendere uno dei militanti del Blocco Studentesco sotto la propria abitazione. Il giovane, che era fortunatamente in compagnia di altri due ragazzi, si è difeso dall’aggressione del gruppo e, assieme agli altri, è riuscito a divincolarsi, grazie anche all’intervento di alcuni negozianti della zona. Abbiamo appena appreso della diffusione di un comunicato stampa, diramato dal centro sociale stesso, nel quale la realtà dei fatti è stata completamente stravolta. Ivi viene infatti sostenuto che stamane, i militanti del Blocco studentesco avrebbero accerchiato in massa e colpito più volte con dei pugni uno studente della scuola dove si stava svolgendo il volantinaggio fino a fargli perdere i sensi. Sarebbe stata dunque questa la ragione che avrebbe spinto gli appartenenti all’ala antagonista a recarsi sul posto all’orario di uscita, ossia per “portare solidarietà” al fantomatico liceale aggredito. Il delirante comunicato sostiene poi che, mentre una ventina di questi individui si recava alla fermata della metro, 3 ragazzi, riconosciuti, sempre a loro dire, dai negozianti del quartiere come appartenenti a CasaPound e Blocco Studentesco, avrebbero atteso l’ignaro gruppo compiendo ai suoi danni un’aggressione perpetrata con bastoni e martelli. Questo è l’ennesimo stravolgimento della realtà dei fatti da parte di chi, come da diverso tempo a questa parte, sta facendo della menzogna uno strumento di lotta politica non avendo oramai reali proposte per la risoluzione delle problematiche che affliggono la città. Intendiamo rendere pertanto noto che agiremo per vie legali attraverso una querela nei confronti di questi personaggi per diffamazione verso il nostro movimento. Negozianti e residenti del quartiere sanno bene come si sono svolti i fatti e sanno chi è realmente presente sul territorio con azioni che spaziano dall’ambito strettamente politico alla solidarietà e al volontariato per il sociale.