Forte senso del “macabro italiano” nel raccontare certezze del “paese che non c’e’”

Giuseppe Lembo                              

Purtroppo siamo di fronte ad un vizio dominante e crescente di dire agli italiani le cose di propria e diretta appartenenza in modo assolutamente sbagliato; tanto, dando i numeri che sono in sé numeri senza alcun concreto significato e soprattutto senza alcuna prospettiva certa di sviluppo possibile e di un cammino umano nel rispetto della dignità degli italiani. Alle certezze, si risponde da parte del potere con le sole favole del “tutto va bene” e di cifre crescenti, prima di tutto nell’approssimazione, un indicatore della buona salute italiana. Magari fosse questo il vero volto italiano, con realmente crescenti gli occupati, capaci di produrre benessere individuale e collettivo e quindi alimentare lo sviluppo, garantendo un futuro nuovo al Paese. A malincuore, non per catastrofismo o per gufismo compiaciuto nel raccontare il malessere italiano, si deve riconoscere con opportuna concretezza che le cose italiane, proprio non stanno bene e, purtroppo, continuano a precipitare, rendendo assolutamente difficile immaginarsi, nei nuovi scenari italiani, un futuro di benessere e di sviluppo, necessari ad evitare quella catastrofe annunciata e sempre più vicina a noi. C’è da augurarsi che il peggio temuto, non si abbatta rovinosamente sugli italiani per precise responsabilità di chi ha governato e governa questo nostro Paese, trasformando in macerie fumanti le sempre più difficili cose italiane che, proprio non stanno bene; che sono preoccupanti per l’aggravarsi delle tante situazioni che, sempre più, non promettono niente di buono. L’Italia delle non certezze scherza con il fuoco; affidando la soluzione dei problemi delicati e gravi, quali quelli che riguardano il lavoro, alle sole parole, alle sole promesse non mantenute, non si va da nessuna parte. Purtroppo, non si fa altro che aggravare le situazioni, sempre più senza via d’uscita. Giocare con i “falsi d’autore” è un gioco assolutamente pericoloso. Quando si scoprono gli altarini delle bugie maledette, la gente, gravata da mille problemi italiani, perde la pazienza e si arrabbia. Purtroppo, c’è in giro, tanta confusione italiana. In Italia, un dato questo, assolutamente certo, chiudono ben 50 aziende al giorno. Il Premier Renzi, grida al nuovo italiano ed al benessere crescente per tutti, riportando il dato che aumentano i risparmi dei depositi bancari. Sarebbe veramente una bella notizia se fosse vera! Ma vera non è in quanto i depositi dei risparmi bancari non aumentano per la crescita diffusa della ricchezza italiana; aumentano, purtroppo, per la sola crescita della ricchezza nelle sole mani dei pochi. E così anche per il poco certo dato di 415.000 posti di lavoro in più come riportato dal “Sole 24 ore”. Ma di che posti di lavoro si tratta? Perché si è ridotto in Italia del 50% dal 2008 ad oggi il reddito delle categorie dei professionisti (avvocati, notai, ingegneri, geometri, consulenti del lavoro, commercialisti ed altre professioni)? Perché i professionisti del benessere italiano si cancellano dai loro rispettivi albi professionali? È per benessere? Se così fosse, viva l’Italia della “dismissione renziana”. Ancora peggio è, purtroppo, la situazione nel settore imprenditoriale; in tutta Italia falliscono circa 50 imprese al giorno (nel 2015 saranno in 30.000 a chiudere i battenti). Osservando da vicino i 415.000 posti di lavoro in più, ci si rende conto che, si tratta prevalentemente di un lavoro precario, con contratti di lavoro a termine che non superano i 15/20 giorni e spesso sono il frutto di una sommatoria di insieme di assunzioni a termine. Si tratta spesso e sempre più di un precariato senza futuro con casi eclatanti come l’assunzione  per il lavoro di due giorni come falegname ad una festa di Paese o per fare Babbo Natale in un centro commerciale. Che fare per cambiare? Che fare per cambiare l’Italia drammaticamente in ginocchio? Occorre da subito una rinascita culturale ed un senso di moralità diffusa per eliminare la piaga dell’”illecito italiano” e del “lavoro nero” che proprio non permettono al Paese di alzare la testa e di riprendere a camminare percorrendo la strada giusta nell’interesse di tutti; nell’interesse di tutti gli italiani che oggi sono disumanamente crocefissi nonostante le belle ma vuote promesse di resurrezione da parte di chi governa questo nostro malcapitato Paese che, non sapendo fare altro, regala “balle”; regala “bugiarde parole” con la certezza di incantare le arrabbiate coscienze italiane che danno segnali di concrete manifestazioni di un’insofferenza che sta per esplodere, in croce come sono, per le difficili condizioni italiane di vita negata; di vita tradita e spesso rifiutata per assoluta umana impossibilità a viverla. Quest’Italia del libro dei sogni e data in pasto agli italiani come Italia vera, purtroppo, deve fare sempre più i conti con una realtà amaramente diversa; deve costantemente risolvere i suoi problemi, se non vuole precipitare nel nulla; nell’indifferenza di chi la governa. Deve dare risposte concrete ai tanti italiani che vivono sulla propria pelle una difficile condizione di vita e sono a tal punto sfiduciati da non credere a niente ed a nessuno. Occorre un nuovo percorso di vita; un percorso guidato da italiani del fare protagonisti di un cambiamento certo, con fatti e non più solo false promesse.