Roma: I Congresso Rivoluzione Cristiana col Presidente Rotondi

Nei giorni di sabato 19 dicembre e domenica 20 Rivoluzione Cristiana di Gianfranco Rotondi, presso l’Hotel Tirreno in Roma, ha effettuato il suo 1°  Congresso Nazionale, l’ esordio è stato classico: tutta l’assemblea in piedi per l’inno di Mameli e un sentito saluto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “presidio e garante delle libertà costituzionali di cui i partiti sono suprema espressione”. Non è mancato neanche un doveroso pensiero corredato da un lunghissuiomo applauso per Alfredo Tarullo, portavoce del neo partito che ha preso il via proprio sabato scorso, ma scomparso, purtroppo, meno di tre mesi fa alla giovane età di 46 anni e tutti gli hanno partecipato al ricordo con estrema commozione. Al Congresso non ha  partecipato nessuno dei volti noti del panorama politico, per una scelta interna voluta e pensata dai componenti del partito stesso che hanno voluto dare quindi un segno di svolta, convinti e credenti però che nel panorama politico nazionale non possa mancare una formazione di cattolici democratici, anche se si può affermare che Rivoluzione Cristiana non è e non sarà mai una ripetizione della Democrazia Cristiana passata, pur se ne condivide in pieno anima ed idee, ma oggi il nuovo partito di ispirazione cattolica ha necessità di affermare un suo pensiero moderno da proporre agli elettori e non certo una rivisitazione old style del modello precendente della “balena bianca”. Quello che ha lanciato il Presidente Gianfranco Rotondi, eletto all’unanimità da tutti i componenti, è stato un messaggio “rivoluzionario” «Proviamo a piantare di nuovo quello che Martinazzoli chiamava il seme del popolarismo ci proviamo per l’ultima volta con l’orgoglio di chi ci crede davvero. Sono consapevole che è l’ultimo tentativo e niente fuori del nostro Congresso aiuterà questa impresa». Il Presidente del partito nato alla fine di giugno, Gianfranco Rotondi spiega la scelta di non invitare delegazioni di altri partiti. «È inutile – ha affermato l’ex-Ministro – dar luogo a finzioni sceniche, a questa scommessa crediamo solo noi». Dopo queste parole ha preso il via il dibattito interno in cui tutti gli interventi sono stati centrati sui temi del cattolicesimo e della “Dottrina Cristiana” delinaendo nel contempo un forte spessone umano, dialettico ed intellettuale di coloro che hanno partecipato con i loro interventi. Nella seconda giornata di domenica vi è stato invece, graditissimo e molto applaudito, l’intervento del prof.  Rocco Buttiglione il quale ha ben chiarito concetti fondamentali ed errori politici che non vanno ripetuti ed ha dato sue indicazioni importanti che il neo partito dovrà tenere ben presente nella sua vita politica. L’On. Giampiero Catone ha dato il suo contributo alla discussione rappresentando dati e momenti importanti dell’attuale scenario socio economico e contribuendo in modo determinante al dibattito. Tutti hanno ravvisato nelle parole del Presidente riferimenti al programma di La Pira, da cui Rivoluzione Cristiana dovrà prendere esempio per ripartire. Fra i tanti interventi effettuati, riportiamo anche quello del nuovo Dirigente Nazionale eletto Marco Sarra, che ha trattato il difficile e delicato tema dell’immigrazione portando un lavoro in tema di una bozza di modifica della legge sull’immigrazione presentata al partito ed una bozza di modifica sulla legge riguardante il maltrattamento degli animali d’affezione. Lo stesso nel suo discorso esprimeva anche il concetto ormai obsoleto per i rappresentanti dell’attuale politica, ma di estrema importanza per Rivoluzione Cristiana centrati sui valori e e le tradizioni cristiane e politiche esprimendo il concetto «I valori, le tradizioni sono da sempre la bandiera della mia vita, quella bandiera tricolore che mi sono da sempre impegnato a difendere ed onorare con tutte le mie forze e che esprime anche il sentimento più elevato, sincero e profondo di libertà; ecco Rivoluzione Cristiana signori i valori, le tradizioni, i ricordi che mi rifiuto di ammainare perchè sono quella bandiera alta sulle speranze dei giovani, sulla volontà degli anziani, ma soprattutto sul dolore e sulla sofferenza del popolo del quale noi siamo i soli possibili “medici e fratelli!”» che l’assise assembleare ha  sottolineato con grande partecipazione.Alle ore 15 si è sciolta la seduta congressuale che ha però visto ora un nuovo soggetto casa dei cattolici moderati, pur se rivoluzionari nella loro interpretazione della moderna scelta di una politica che sia fattivamente vicina alle esigenze del singolo in primis e del popolo italiano tutto che a gran voce chiedeva la reppresentazione delle sue idee tramite una formazione di ispirazione cristiana che fosse la nuova casa di quell’ideologia democratica assente da troppo tempo nelle aule parlamentari italiane.