Come lucrare indulgenza giubilare

Si può ricevere l’Indulgenza Plenaria con un atteggiamento di distacco da ogni peccato, che vuol dire una conversione di vita. Confessandosi. Con atti di carità e di penitenza: per esempio il pellegrinaggio a una delle basiliche giubilari, a Roma, in Terra Santa e nelle chiese designate in ogni diocesi del mondo; l’astensione almeno per un giorno da fumo, alcool; devolvendo ai poveri una somma di denaro proporzionata con le proprie sostanze; partecipando a una Messa con una riflessione sulla misericordia, la professione di fede e la preghiera per il Papa e per le intenzioni che «porta nel cuore per il bene della Chiesa e del mondo». L’indulgenza può essere ottenuta anche per i defunti.

Gli ammalati e gli anziani che sono impossibilitati a muoversi la otterranno pregando e assistendo a una celebrazione attraverso i mezzi di comunicazione. Le opere di misericordia: Possono essere corporali o spirituali, e sono rispettivamente: dar da mangiare agli affamati; dar da bere agli assetati; vestire gli ignudi; alloggiare i pellegrini; visitare gli infermi; visitare i carcerati; seppellire i morti. Poi: consigliare i dubbiosi; insegnare agli ignoranti; ammonire i peccatori; consolare gli afflitti; perdonare le offese; sopportare pazientemente le persone moleste; pregare Dio per i vivi e per i morti.

Per il Pontefice, «ogni volta che un fedele viva personalmente una o più di queste opere, otterrà l’indulgenza giubilare».