L’Occidente, mondo in crisi dall’ inarrestabile decadenza

Giuseppe Lembo

L’Occidente è in grave crisi. Mancano sempre più, gli anticorpi per affrontare le grandi sfide dei tempi nuovi che vengono da una mondializzazione di comportamenti umani in affannoso cammino, a partire dall’inizio del Terzo Millennio. La vita dell’uomo sulla Terra per effetto, tra l’altro, della comunicazione internet, è sempre più globale. Sulla scena del mondo agisce una società universale che si influenza ed influenza il cammino globale dell’uomo del Terzo Millennio, alla ricerca di mondi nuovi. Le diversità-ricchezza dei popoli della Terra hanno smesso di essere umanità stanziali; sono in cammino verso mondi sconosciuti, pensando che è un loro legittimo diritto, universalmente riconosciuto nella Carta dei diritti dell’uomo, rivendicare per sé, una vita dignitosa con alla base il rispetto umano per gli altri. Siamo a grandi cambiamenti epocali, dalle caratteristiche per molti aspetti sconvolgenti; siamo all’ormai definitivo crollo di quelle certezze umane che per secoli hanno accompagnato la vita dei popoli della Terra, diversificandone i ruoli, i rapporti degli uni con gli altri, nonché i modelli del proprio vivere, con aree umane diversamente strutturate antropologicamente e dalle caratteristiche di ricchezze e di benessere convergenti per i privilegiati della Terra, sempre più separati dalle povertà di altre realtà umane disumanamente povere, ad un punto tale da avere al proprio fianco nella loro vita quotidiana la sola “fame”, nuova compagna di viaggio per tanti esseri umani che vivono ed ancora oggi vengono al mondo per vivere disperatamente il loro inferno terreno; tanto, per una infame e disumana volontà di accaparrarsi tutto per sé, con i tanti privilegi di un benessere fatto di egoistica negazione dei diritti umani per gli ultimi della Terra a cui, con indifferenza si andava e si va sempre più, negando il sacro diritto alla vita, considerata un dono privilegiato per i soli potenti-prepotenti della Terra. Siamo, con l’inizio del Terzo Millennio, al grande universo globale; crollano sempre più le vecchie certezze; così facendo, si corre, in modo crescente, il grave rischio di smarrirsi in tanti crocevia sconosciute dove si incontrano le diverse umanità in affanno di un mondo di uomini che, senza parlarsi e con un pesante carico di diffidenza, si propone come il nuovo antropico della Terra; come il nuovo dell’umanità in cammino, ricca delle tante diversità della Terra, portate in dono dagli altri; tanto, in un processo umano tutto da costruire, con l’attesa miracolistica di quello che sicuramente sarà un giorno il nuovo umano del mondo, sempre più caratterizzato da un forte insieme inter e multietnico-culturale, dal quale nascerà rigenerata la società del mondo che, annullerà o almeno ridurrà le differenze delle tante singole società dei tanti paesi della Terra, un tempo lontani ed oggi sempre più vicini e sicuramente sempre più ricchi di umanità condivisa. Tanto, per un’ostinata volontà dell’uomo della Terra, fortemente impegnato a ridurre le distanze spaziali e soprattutto le distanze umane, restituendo così il rivendicato diritto alla vita anche agli ultimi, da sempre nati per morire disperatamente di fame, in quanto umanità dal diritto alla vita disumanamente negato. Con la globalizzazione caratterizzante il nuovo corso della storia, avviata con l’inizio del Terzo Millennio, l’uomo della Terra, con forza rivendica a viva voce, i diritti negati, alternativa maledetta di altrettanti privilegi per chi, profanando il valore della vita, ha deciso percorsi ingannevoli di umanità destinate alla vita del disumano godimento affiancati da umanità dei senza diritti, destinati ad una infame morte per “fame”, un feroce nemico dell’uomo che, a piene mani, in tante parti del mondo, nega ad altri uomini, il pane della vita, regalando, in modo disumanamente diffuso la morte di tanta gente venuta al mondo per morire, avendo maledettamente cancellato il naturale diritto alla vita.