Campagna: 25° presbiterale don Stanzione “Chiesa di Santi sacerdoti”

di Rita Occidente Lupo

25 anni di sacerdozio e non sentirne il peso, nell’entusiasmo del primo giorno. In una chiesa gremita ed in religioso silenzio, quella di Santa Maria la Nova, sotto il sorriso degli angeli, che aleggiano dal Museo che don Marcello Stanzione ha realizzato nei suoi lunghi anni presbiterali, un anniversario di commozione. Alla presenza di amici, conoscenti, religiosi, ha ringraziato Dio del ministero sacerdotale, sotto lo sguardo attento dell’Arcivescovo Mons. Luigi Moretti e delle autorità civili. La liturgia eucaristica ha preso le mosse da un rapido excursus che “il festeggiato” ha inteso ricordare all’assemblea, dal suo insediamento a Campagna, voluto da Mons. Guerino Grimaldi. Da allora, vita fertile di opere di carità, nella cura che un pastore deve alla sua comunità: con punte anche d’amarezza inevitabili, nel cammino umano, allorquando il maligno, sempre allerta nel seminare zizzania. Ma tanto bene ricevuto, ricambiando quel calore umano, intriso di solidarietà, che un sacerdote deve rivestire verso la sua comunità. Un ministero mai come in questo momento difficile e delicato, quello presbiterale, come ricordato da Moretti, che richiede fede nello Spirito Santo e fiducia in Dio Padre, che non abbandona chi si appella all’intercessione della Vergine, per portare a compimento un servizio per il bene comune. Quella di don Stanzione, una fede incondizionata anche nella devozione angelica, che lo vede autore di numerose pubblicazioni a riguardo e promotore del culto all’arcangelo Michele in ogni tempo. Di qui, tra le opere realizzate personalmente, oltre alla ristrutturazione dei locali canonici, il Museo degli Angeli ed il Getsemani: azioni concrete, anche se con fondi a lumicino,  per il bene dei fedeli, come ricordato da una parrocchiana a chiusura dell’Eucarestia. Al termine, il bacio alla reliquia di San Gaspare, la cui statua sull’altare maggiore, ulteriore stimolo alla sequela della perfezione, per ricevere la gioia eterna. Tra scroscianti applausi ed abbracci, anche di amici di lungo corso, come don Giuseppe Guariglia, concelebrante, polvere pirotecnica, dei momenti di festa. Perchè l’ evento, vissuto con profondo trasporto dalla comunità, promotrice anche di un lauto banchetto per centinaia di partecipanti. A gara, le famiglie cimentate nella preparazione di piatti tipici della tradizione: da fusilli al ragù, a salsicce e ciambotta, passando per pizze rustiche, babà. A chiusura, prima della torta con bengala, dolci a volontà hanno messo a dura prova i più golosi: da sfogliatelle a sciù, sacher, crostate, pan di stelle, occhi di bue…a gara, in tanti a voler offrire al sacerdote un pezzo della propria amicizia. Un modo per ringraziarlo, di quanto in questi lunghi anni ha fatto con amore per la piccola realtà, sempre invitata alla preghiera, grazie anche all’adorazione eucaristica permanente, della quale lo stesso sindaco Roberto Monaco, parte attiva, ringraziando il prelato di avergli fatto comprendere come spesso, nella fretta quotidiana, il superfluo assuma erroneamente il primo posto, contrariamente alla vita spirituale, alla quale spesso si nega tempo. La serata ha ricaricato tutti, ritrovati tra i ricordi di don Stanzione, impressi in un amarcord visivo, dall’infanzia ai suoi capelli bianchi. Il venticinquesimo sacerdotale, per tanti occasione di riflettere come, alla luce degli scandali odierni, bufera  sulla Chiesa, il ruolo di pastore evangelico sempre più messo in dubbio nella sua autenticità, da tentazioni mondane, inclini a Mammona ed all’ambizione personale. Pertanto, la comunità che procede, per farsi santa, s’è ritenuta fortunata di poter vantare un sacerdote fedele alla sua chiamata, senza perder grinta nel tempo!