Napoli: Poliziotti assolti, Coisp “Chi risarcirà colleghi per danni subiti?”

La Prima sezione penale del Tribunale Ordinario di Napoli con sentenza emessa nella giornata di ieri , ha assolto sette degli otto poliziotti arrestati nel 2010 e ritenuti responsabili di gravi reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni. Giuseppe Raimondi,  Segretario Generale Regionale del Sindacato Indipendente di Polizia Coisp,  intervenendo sulla vicenda , ha dichiarato: ” Nel 2010, otto poliziotti di un Commissariato partenopeo furono tratti in arresto su richiesta della Procura di Napoli poichè ritenuti responsabili di reati molto gravi; hanno subito l’onta del carcere, sospesi dal servizio con grossi problemi economici, giudicati con processi di piazza e mediatici….. Sono trascorsi cinque lunghi anni ma alla fine la verità è venuta fuori…. il Giudice ha assolto con formula piena “per non aver commesso il fatto” 7 degli 8 imputati mentre l’altro poliziotto condannato ad una pena minima, per detenzione di sostanza stupefacente. Abbiamo appreso – continua Raimondi – con estrema soddisfazione la sentenza del Tribunale , esprimo ai colleghi interessati tutta la solidarietà possibile con la consapevolezza di poter solo in minima parte capire cosa abbiano subito essi stessi e tutti i loro familiari, messi al bando sulla sorta di puri indizi. Ma ci chiediamo se sia giusto intervenire così pesantemente  contro appartenenti alle forze dell’ordine  senza poi avere elementi probatori importanti. Chi risarcirà i colleghi del danno morale ed economico subito, chi risarcirà i familiari, mogli figli così  traumatizzati. Vedere continuamente delinquenti  di ogni specie autori di reati anche gravi essere in libertà mentre un onesto servitore dello Stato sottoposto alla vergogna del carcere, fa veramente molto male. Continueremo a nutrire la massima fiducia nella Magistratura,  ma chiediamo maggior tutela verso chi quotidianamente mette a repentaglio la propria vita per il vivere civile e  certezza della pena per tutti coloro che sono condannati con sentenza passata in giudicato.”