Eboli: Ghost War, al MOA l’art music di Gigi Squillante

Il 31 ottobre, a Eboli, il MOA – Museum Operation Avalanche – racconta la paura, i fantasmi della guerra, tra mille performance artistiche. Molto di più di un party, il museo dello sbarco diviene luogo di suggestive evocazioni, abilmente richiamate dalla musica, dal teatro e dalla visual art. Installazioni artistiche nel chiostro della trinità, nei corridoi, nelle sue sale, nel museo. E’ questa la novità: l’art music di Gigi Squillante suona nel MOA, dove sono custoditi i preziosi scatti di Robert Capa, fotoreporter di guerra tra i più famosi e bravi di sempre. E’ un suo scatto, gli occhi smarriti di una bambina immortalati in una sua foto a riaccendere la paura, a far rivivere i fantasmi di una guerra, il cui racconto si annida in ogni angolo del MOA per trovare poi la sua espressione più alta nella sala multimediale interattiva, dove i visitatori possono rivivere le fasi salienti degli avvenimenti bellici, che ebbero come scenario la Piana del Sele. La serata inizierà a mezzanotte, ad esibirsi insieme a Gigi Squillante ci sarà dj Staniz,  poi “Ghost and Drum in cage” di Angelo Gramaglia, la performance teatrale “Mummy” di Giorgia Di Giacomo e quella visuale di Bibi the dreamer  – Berniero Bardascino – “Robert Capa – I fantasmi della guerra”.  Per la regia di Lucia Lanzara e di Berniero Bardascino, il MOA ha anche fatto da set al video di lancio della serata, già disponibile sul web; tra strani effetti, suggestioni e tanta paura anticipa cosa sarà la notte del 31 ottobre. “Il museo – dichiara il direttore artistico del MOA Luigi Nobile – al centro del party, in una notte carica di paura, ma anche di tanta magia. Tutto parte da una foto e dalla creatività di coloro che hanno preso parte a questo progetto che incarna lo spirito del MOA, fatto di passione e di cultura allargata, di arti che si incontrano e si contaminano. Ringrazio tutti i ragazzi che hanno lavorato a Ghost War, professionisti appassionati, che amano l’arte e attraverso di essa trovano espressione. Più di cento eventi, in poco più di un anno, hanno riempito il nostro cartellone artistico, di questi circa settanta hanno raccontato la guerra e tanti  altri ancora sono in programma.” L’evento è organizzato in collaborazione con Mo’art, Sophis, Monochrome art, Associazione Joystick.