Salernitana in ripresa, ma ancora penalizzata da arbitri

Maurizio Grillo

Combattiva, ben organizzata, aggressiva, a sprazzi capace di esprimere un buon gioco a cospetto di un avversario obiettivamente più forte: almeno per un’ora si è vista una discreta Salernitana, contro un Cesena graziato dagli errori in zona gol di Empereur e Coda e che ha trovato il pareggio a 10 minuti dalla fine con una rete di Ciano viziata da un’ evidentissima infrazione su Empereur. Pur con tanti calciatori in infermeria (a loro si è aggiunto Schiavi, tornerà a disposizione nel 2016), la formazione di Torrente ha tenuto testa ai romagnoli con l’umiltà e l’atteggiamento di chi deve salvarsi: palloni in tribuna nei momenti di difficoltà, difesa molto più pratica e che non si è persa in inutili e rischiose giocate, buon contributo in fase di non possesso di Gabionetta e Troianiello e centrocampo finalmente meno statico. Diciamo la verità: Crotone a parte, pur senza brillare la Salernitana aveva sempre disputato delle gare generose, approcciando bene e pagando a caro prezzo soprattutto errori individuali. Oggi medesimo copione: 20 minuti sprint, Lanzaro in versione leone, Ragusa annullato dai terzini, Empereur in campo con la personalità del veterano e Sciaudone apparso più in palla e prezioso in fase offensiva. Il gol di Bovo, tra i più positivi nel precampionato, aveva permesso alla Salernitana di interrompere l’astinenza e di far esplodere uno stadio meno popolato rispetto al derby, ma non per questo meno caloroso. Apriamo una parentesi: attribuire il mancato successo allo “scarso” afflusso di pubblico significa non volersi assumere le responsabilità e cercare alibi per giustificare una classifica che destava e desta preoccupazione. Esercizio inutile far notare a Lotito che Chievo e Sassuolo sono in A e fanno figuroni con 4000 persone sugli spalti: ecco la consueta risposta piccata di chi “parla di calcio, mentre altri parlano di pallone”. Caro presidente: chi parla “di pallone” sta dicendo da tempo che la squadra è incompleta e fuori forma perchè costruita in ritardo, a lei che parla “di calcio” e che “ne capisce” il compito di correggere gli errori senza puntare il dito contro l’unica componente che non tradisce mai. Chiudiamo parentesi con un inciso: si è chiesto a Lotito chi ha promesso questi famosi 10mila abbonati, la risposta è stata vafa. Andiamo avanti. Nel secondo tempo, inevitabilmente, il calo fisico c’è stato e a quel punto Torrente si è girato verso la panchina trovando il secondo portiere (ormai Strakosha è il titolare, oggi l’albanese ha giocato bene) e tanti giovani di belle speranze sottratti alla Primavera. L’unica alternativa era Perrulli, riserva in Lega Pro che ha inventato un paio di giocate importanti non sfruttate da Coda prima e Troianiello poi. Peccato. Proprio quando stavamo per assaporare il gusto della vittoria dopo un mese di sconfitte, ci ha pensato Pinzani ad emulare Baracani: Cesena in gol con un’azione viziata da un evidentissimo gioco pericoloso, tutto sotto lo sguardo dell’assistente e tra le proteste dei granata. Altro che alibi: è la terza partita (la prima fu a Brescia) in cui la Salernitana subisce un gol irregolare, a ciò aggiungiamo il rigore non fischiato a Crotone e le pessime gestioni delle sanzioni disciplinari. Manca un rigore al Cesena fa osservare qualcuno. Probabile, così come poteva starci un fallo di mano di Lucchini sessanta secondi dopo. Il fischietto toscano, insomma, ha inciso negativamente sul risultato finale ed è probabile che gli venga attribuito un voto basso: del resto se tenti da anni di salire in A e non ci riesci…. Tornando al campo, la crescita di qualche singolo e le idee di un allenatore che era e resta una risorsa da tutelare lasciano ben sperare. La gente non vuole un calcio spettacolare, ma una Salernitana con un’anima e che incarni la passione della gente. Oggi è stato fatto un primo passo: infortuni ed arbitri permettendo l’obiettivo stagionale può essere portato a casa. In attesa del mercato di gennaio.