L’Italia dal futuro negato: chi controlla i controllori?

Giuseppe Lembo

L’Italia è sempre più ammalata di futuro. è stretta in una morsa mortale di un grave “debito ecologico”; un debito che disumanamente si accumula di anno in anno, caricandone il peso catastrofico su di un futuro che non potrà assolutamente pagare, per cui, con la nostra indifferenza complice, subirà le gravi conseguenze di una catastrofe da cui è difficile che si possa salvare la maltrattata Terra e gli uomini che la abitano e che vivono sempre più di solo presente, nella più assoluta indifferente convinzione-certezza del mondo che verrà. I gravi mali da “debito ecologico” non sono solo mali italiani; sono, purtroppo e sempre più, mali del mondo che ne sarà inevitabilmente travolto, con tragiche conseguenze per il futuro che, così facendo, assume il disumano volto, da futuro negato. Perché, per colpa dell’insipienza umana di decenni sbagliati, le future generazioni dovranno pagare un prezzo così alto? Un prezzo che avrà il catastrofico risultato di rendere sempre più difficile e triste la vita dell’uomo sulla Terra; per colpa di un diffuso nanismo umano e di comportamenti di indifferenza per i saperi e la conoscenza, corre il grave rischio di diventare vita negata. L’indifferenza umana per la natura è un male da cui bisogna assolutamente guarire; non può l’uomo, con il suo fare irresponsabile, continuare a maltrattare la Terra, facendole un male da morte sicura; un male che agisce lentamente, compromettendone il futuro che diventa così, futuro negato. Occorre cambiare; occorre responsabilmente rapportarsi al futuro, un insieme di passato e presente per il quale nessun uomo della Terra può assumere atteggiamenti di indifferenza, in quanto è parte integrante di noi tutti; in quanto ci appartiene e quindi si ha l’obbligo di costruire i percorsi possibili attivando una vita di saggia umanità di insieme, assolutamente necessaria per equilibrare le tante sofferte e squilibrate situazioni uomo-uomo ed uomo-natura, con l’uomo che si rende responsabile di tanti mali, senza poi sapere come risolverli. L’Italia, il mondo, non possono pensare di cancellare il futuro; non possono assolutamente vivere percorsi da futuro negato, con una loro disumanità crescente che va in eredità soprattutto alle future generazioni.