Salerno: elettrocardiodramma ultimo appuntamento, al “Giullare” rassegna “Per voce sola”

“Elettrocardiodramma” è l’ultimo appuntamento della rassegna “Per voce sola/Parole della nostra scena”, realizzata da Erre Teatro di Vincenzo Albano, con il contributo del Comune di Salerno in collaborazione con Puracultura, presso il Piccolo Teatro del Giullare. Venerdì 23 ottobre alle ore 21 l‘ultima ‘identità monologante’ di drammaturgia italiana contemporanea proposta da Albano porta in scena le compagnie 369gradi e Armunia Festival Inequilibrio in “Elettrocardiodramma”, scritto, diretto e interpretato da Leonardo Capuano (assistente alla regia Elena Piscitilli luci e impianto scenico Corrado Mura) una prima assoluta per la Campania. In scena un uomo balbuziente, con indosso un vestito da donna, non sembra far caso a ciò che indossa: dice d’essersi svegliato cosi. Una figura tragicomica che mi accompagna da anni, il balbuziente, non un’invenzione, ma un caro amico che di tanto in tanto mi racconta come gli vanno le cose. Sembrerebbe solo ma non lo è, parla con chi gli fa compagnia da sempre, figure presenti e concrete,  come  quattro  fratelli,  la  madre,  la  donna  amata,  che  vivono  con  lui,  parlano attraverso lui, e cercano di risolvere le problematiche della vita di tutti i giorni in a modo loro. “Elettrocardiodramma”  sembra  un  errore,  ma  in  realtà  rivela  una  piccola verità, una paura latente o un punto di vista comico e sorprendente. Capuano, autore, attore e regista, è portatore di un teatro rigoroso e accurato, e di una visione personale della profondità dell’animo umano e delle sue contraddizioni. Diplomatosi presso la Scuola di formazione teatrale Laboratorio Nove e rivelatosi con precedenti monologhi quali “La cura”, che debutta al festival di Volterra nel 2000 e “Zero Spaccato”, prodotto anch’esso con Armunia, Capuano produce con l’attore Roberto Abbiati “Pasticceri”, ottenendo un ottimo successo di pubblico e critica. Lavora poi con Renata Plaminiello per un altro spettacolo di successo, “Due”  e poi con la compagnia Lombardi-Tiezzi per “Gli uccelli di Aristofane”.  Vincenzo Albano, salernitano, classe 1976, è uno di quei casi che potremmo definire “talenti di ritorno”, che la città dovrebbe tenere ancorati al territorio. Dottore in Lettere Moderne, fa parte del gruppo di ricerca coordinato dalla professoressa Antonia Lezza, docente di Letteratura Italiana e Letteratura Teatrale Italiana dell’Università di Salerno. Ha orientato gli studi post-laurea verso gli aspetti organizzativi del teatro. Presso l’Università Statale di Milano ha frequentato il Master annuale in Cultura d’impresa dello spettacolo dal vivo e partecipato, nello stesso periodo, alla sessione open di Organizzazione teatrale internazionale presso la Scuola Civica Paolo Grassi. Vincitore di una borsa di studio per il corso di produzione teatrale tenuto da Mauro Carbonoli, nell’ambito del progetto FormArt diretto da Ruggero Cappuccio., nel triennio 2010-2013 ha lavorato al fianco di Maurizio Scaparro, come assistente di produzione e alla regia, in particolare presso la Compagnia Italiana – Centro Europeo di Teatro d’Arte e la Fondazione Teatro della Pergola di Firenze. Agli inizi di settembre 2012 la decisione di tornare a Salerno dove ha fondato l’associazione culturale Erre Teatro che ad oggi ha realizzato tre rassegne di successo: “Teatrografie”, progetto dedicato alla scrittura drammaturgica, giunta alla seconda edizione (la prima dedicata a Francesco Silvestri dove Albano ha anche presentato il proprio scritto “La drammaturgia non postuma di Francesco Silvestri – E poi sono morto”, edito da Dante&Descartes; la seconda a Spiro Scimone e Francesco Sframeli); “Per voce sola/Parole della nostra scena”, giunta alla seconda edizione, che si conclude venerdì; GEOgrafie – Teatri della contemporaneità, atto I/La Calabria.