La Salernitana è in difficoltà, ai tifosi tocca sostenerla

Maurizio Grillo

Spulciando social network, commenti e siti internet notiamo che gran parte della tifoseria è scontenta non solo per la sconfitta umiliante di Crotone, ma soprattutto per una campagna acquisti ritenuta dai più non soddisfacente. Tra chi rimpiange Maniero e Lodi, chi se la prende con l’allenatore e chi chiede innesti immediati per non ritrovarsi invischiati in zona retrocessione c’è anche chi- fortunatamente- ricorda che la Salernitana torna in campo domenica tra le mura amiche a cospetto del Trapani e che, innanzitutto, bisogna acquistare il biglietto ed assicurarsi un posto sugli spalti. Detto più volte che la società dovrebbe incentivare la gente attraverso iniziative che latitano (poi non ci si lamenti se il presidente del Napoli rivolge appelli live agli studenti dell’Università di Fisciano invitandoli al San Paolo), è necessario anche da parte nostra sottolineare una cosa: critiche, civili contestazioni e malumori sono accettabili dopo il ko dello “Scida”, ma abbandonare i granata ora significherebbe fare il gioco degli avversari e peggiorare la situazione. Il pubblico, ad ora, si è rivelato componente importantissima, ha sempre fatto la differenza e non ha mai fatto mancare il proprio appoggio (Salerno è seconda per media spettatori!), ma nell’arco di poche settimane si è passati dai 22mila di Salernitana-Avellino ai 9500 di Salernitana-Ternana, troppo poco per una piazza che non può e non deve dimenticare da dove è partita, quanto ha sofferto e quanto ha dovuto lottare per ritrovare una categoria importantissima e che va difesa con i denti. Si pensa che la squadra sia scarsa? Legittimo. A maggior ragione bisogna aiutarla, spingerla, sostenerla almeno nei 90 minuti traendo le opportune conclusioni dopo il triplice fischio finale. Troppo facile sarà, tra un paio di mesi, essere in 20mila per Salernitana-Cagliari a cantare “Siamo sempre con voi”, salendo su quel carro che spetta di diritto solo allo zoccolo duro. Purtroppo, però, i tempo sono cambiati: prima si andava allo stadio per amore della città, della maglia e dei colori sociali, oggi in tanti legano la loro presenza a risultati, mercato, classifica ed ambizioni. “Se non la ami quando perde, non amarla quando vince” recita una pagina facebook: per quanto- ad ora- brutta, costruita così così e in sofferenza, gioca la Salernitana…. e tanto basta!