Bruxelles: Beni culturali, Caputo, “Bene nomine Franceschini, critiche sterili, vanno premiate competenze non campanilismi”

“Sono stati nominati dal Ministro Franceschini 20 nuovi direttori per i principali musei italiani, sono state scelte persone con indubbie capacità. Io proprio non vedo dov’è lo scandalo se tra questi ci sono esperti non italiani, questo è un metodo usato in ogni parte del mondo, non vedo perché non debba essere utilizzato anche in Italia”. Lo ha dichiarato Nicola Caputo Parlamentare europeo del Pd. “Mi sembra davvero provinciale – continua il Parlamentare europeo – fare valutazioni negative solo sulla base della cittadinanza. Oggi sono stati nominati alcuni direttori non italiani,  il napoletano Gabriele Finaldi è stato scelto per la direzione della National Gallery di Londra e nessun londinese si è scandalizzato, altri italiani dirigono istituzioni culturali in tutto il mondo. Tra l’altro queste nomine,  non sono state fatte, intuitu personae, i nuovi direttori hanno partecipato ad un concorso, una  selezione internazionale, da cui sono usciti vincitori, per una volta come ha detto il critico Achille Bonito Oliva vince la meritocrazia non importa se parlano francese o tedesco sono tra i migliori in circolazione e le critiche, interessate, demagogiche o forse solo molto provinciali lasceranno il passo alla storia che verrà. Insomma non insabbiamoci in sterili discussioni facciamo gli auguri di buon lavoro a coloro i quali dovranno gestire il nostro inestimabile patrimonio culturale. Dunque auguri di buon lavoro innanzitutto al nuovo direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori che avrà moltissimi ed annosi problemi da risolvere. Un augurio anche agli altri nuovi direttori nominati in Campania, Paolo Giulierini nuovo direttore del Museo Archologico di Napoli, Sylvain Bellenger per il Museo di Capodimonte e il 34enne Gabriel Zuchtriegel che si occuperà del Parco Archeologico di Paestum. Che sia la volta buona, ma bisogna pensare e lavorare con una mentalità, innovativa ed europea. Serve che si inneschi una spinta propulsiva – conclude Caputo –  perché la ripresa economica della nostra regione come quella di tutto il Paese non può che passare attraverso il riconoscimento dei Beni Culturali come volano dello sviluppo economico e sociale del territorio”.