Mercato San Severino: Costa, Magdi Cristiano Allam “No al relativismo cattolico!”

Un ospite d’eccezione all’XI ediz. della  Festa dell’Ambiente e dello Sport, patrocinata dalll’Amministrazione comunale ed organizzata dall’Associazione San Luigi Gonzaga, capeggiata da  Luigi Pergamo: Magdi Cristiano Allam, giornalista di vaglia, editorialista de “Il Giornale”, che ha interloquito col direttore del nostro quotidiano, Rita Occidente Lupo, nell’illustrare la sua ultima fatica letteraria. La sua fama, per lo spessore culturale filosofico, che ben si coniuga con lo stile giornalistico, in un opinionismo che affronta il tempo, restando autonomo nel pensiero sociale. Che prende le mosse dall’attenzione al reale, ai bisogni civici, per tradursi in impegno a tutela dei diritti umani. Magdi, nato a Il Cairo, islamico moderato, passato attraverso un’educazione adolescenziale anche frammentata di spiragli cattolici, per la frequentazione in istituzioni gestite da religiosi, che gli permisero di masticare i rudimenti della dottrina cattolica, imparando velocemente anche l’italiano, balzato ulteriormente all’attenzione cronachistica non solo per l’impegno politico. Ideatore del Movimento “Io amo l’Italia” e presente alle competizioni regionali in Basilicata nel 2010 col Pdl,  la sua conversione sotto il Papato di Benedetto XVI. Nel 2008, in San Pietro, la svolta religiosa: l’abbandono dell’islam, per seguire il cattolicesimo cristiano. Insieme a tre sacramenti dell’iniziazione, Battesimo, Cresima ed Eucarestia, anche l’assunzione del nome Cristiano. Da allora, il giornalista che aveva intinto la sua penna, sulle colonne del Manifesto, della Repubblica, del Corriere della Sera, restando assertore che Maometto fosse il profeta d’Allah da seguire nei suoi dettami, il critico del “Corano”, nel ripudio della violenza, insita in esso, antitetica alla legge dell’amore cristiano. Sua ultima fatica letteraria “Il Corano”, testo sacro musulmano, esaminato criticamente, per spiegare come da esso prendano le mosse l’Isis e l’odio, fagocitanti il terrorismo. “Ho voluto spiegare perchè non tutte le religioni possono essere poste sullo stesso piano- ha pacatamente dichiarato dal palco ad un’attenta platea-. Nel testo sacro si legittima l’odio, la sottomissione della donna all’uomo ed altro, tutt’altro che seguendo una linea moderata. Per me non si può esser cristiani e musulmani: di qui le mie distanze dal relativismo della Chiesa, che tollera una religione, imperniata sulla violenza. Nella convinzione che siano da sterminare i non aderenti all’islam a qualunque costo, colpendoli tra capo e collo,  la decapitazione, senza alcun scrupolo personale, in quanto la mano dello stesso Allah ad armare il braccio degli esecutori, ai quali promessa la gloria dei cieli. Kamikaze d’ogni età, pronti fino allo stremo a colpire i non credenti! Non tutti i musulmani, credenti. in Italia: solo il 10% frequenta moschee ed ossequia la torah. La scarsa convinzione e fermezza dei cristiani nel loro credo, li rende vulnerabili agli attacchi terroristici: occorre recuperare l’identità religiosa europea. Il relativismo dilagante, minaccia costante alla strenua difesa dei valori cristiani: il venir meno di regole e schemi, l’abiurare al proprio credo, rimuovendo Crocifissi da aule o creando dispute sui simboli del cattolicesimo, per antonomasia il presepe natalizio, accentano la supremazia islamica. Che grazie anche alla consistente contrazione demografica italiana, prende il sopravvento. Siamo destinati ad esser colonizzati dai musulmani, alla luce anche dei costanti sbarchi clandestini,  rispondenti ad una strategia voluta. Nel mio libro, nel quale dalle sure, i 114 capitoli del Corano, emerge come il testo, intoccabile per i musulmani, in quanto identificato con lo stesso Allah. In copertina,  il messaggio sull’odio al quale s’invita, incompatibile con la legge cristiana. Uccidere ed essere uccisi porta al Paradiso  il musulmano, contrariamente al Regno dei cieli cristiano, che stigmatizza la sacralità dell’esistenza e la beatitudine per meriti alla sequela del Cristo. Quindi, non si posson servire due padroni ed essere mediatori tra cristianesimo ed islamismo, giacchè le due religioni formano e dettano parametri esistenziali antitetici.”